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No alla proposta ‘indecente’ di Casini

La redazione IDV
Il Pdl, come era prevedibile, boccia la proposta – l'ennesimo tentativo di inciucio – di Pier Ferdinando Casini, che in un'intervista alla 'Stampa' si è detto disponibile ad entrare nella maggioranza di governo a condizione che Berlusconi faccia un passo indietro, dimettendosi. Su tutto il resto invece si può trattare.

A sbattere a metà la porta in faccia al leader Udc è Massimo Gasparri: “Sì al confronto, ma non si può prescindere dalla guida di Silvio Berlusconi”, ha dichiarato il capo dei senatori del Pdl. Poi a raffica sono arrivate le bocciature dei ministri Gianfranco Rotondi e Sandro Bondi. Insomma il solito copione che anima il logoro e stantio teatrino di certa politica.

Ma il pressing perchè Berlusconi si dimetta si fa sempre più forte, e dopo essere stato abbandonato dalla Chiesa, anche il leader degli industriali, Emma Marcegaglia ha espresso forti critiche all'operato del governo che, ha detto, è fermo da sei mesi, la sua azione “non è sufficiente”. La presidente di Confindustria si è accorta, anche se con ritardo, che la maggioranza è occupata a difendere il premier e non ha tempo nè testa per dedicarsi alle riforme che servirebbero al paese.

Critiche alla proposta dell'Udc, sono giunte da varie componenti dell'opposizione, ma è soprattutto l'Italia dei valori a sottolineare la vuotezza dell'offerta e a chiedere che si torni speditamente alle urne. Per il presidente del gruppo Idv alla Camera Massimo Donadi, “Casini sbaglia, meglio il voto. Che senso ha fare un esecutivo col Pdl ma senza Berlusconi? Non cambierebbe nulla e lo stallo politico, sociale ed economico del Paese si protrarrebbe ancora per anni. La situazione – dice Donadi – è talmente degradata che serve una sterzata, una scossa per portare l’Italia fuori dalle secche in cui l’ha costretta questo governo inutile e dannoso”.

Dello stesso tenore anche la dichiarazione di Luigi De Magistris che parla di 'artificio di palazzo': “Il governo è allo stallo – dice l'europarlamentare Idv -, avvitato sui problemi giudiziari di Berlusconi, inabile a guidare il paese in una fase economica delicatissima, screditato sul piano internazionale, scaricato dal Vaticano e dalla stessa Confindustria. Siamo in un vicolo cieco dal quale si esce soltanto con un’operazione stile “tutti a casa” (presidente del Consiglio e ministri), per arrivare quanto prima ad elezioni in modo che siano i cittadini, come democrazia richiede, a scegliere chi debba governarli. La proposta di Casini non è praticabile, è un artificio di palazzo, è strategia prodotta in laboratorio e non certo politica viva radicata nella società. Il problema – conclude l'ex pm – non è solo Berlusconi, ma tutto il suo entourage, il quale non è più degno della fiducia degli italiani, essendo espressione di un vero e proprio 'sistema' che da anni soffoca l’Italia”.

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