Site icon archivio di politicamentecorretto.com

Scuola in Germania: i giovani italiani fra inclusione ed esclusione

L'integrazione scolastica e l'insuccesso che spesso pregiudica la carriera professionale dei ragazzi italiani, nati in Germania o emigrati a seguito delle famiglie, ha dato vita ad un serrato dibattito sulle cause di questo fenomeno, soprattutto in quei Länder in cui il fenomeno si manifesta più intensamente come, per altro, documentano le statistiche della Repubblica Federale Tedesca. La discussione si è fatta incandescente dopo le discutibili prese di posizione del Primo
Ministro bavarese Horst Seehofer e di Thilo Sarrazin con il suo bestseller dell'anno (Deutschland schafft sich ab, “La Germania si distrugge da sola”). Posizioni che – come ho scritto in una recente interrogazione presentata al Ministro degli affari esteri – mettono in relazione l'appartenenza etnica e il successo del processo d'integrazione, per sostenere che vi sono immigrati “migliori e peggiori”. Ma ricercatori e specialisti del settore, invece, dimostrano che proprio i figli degli “immigrati più amati” dai tedeschi, gli italiani, presentano un grado di inserimento scolastico mediamente preoccupante e caratterizzato da insuccesso: la percentuale dei ragazzi confinati nella “scuola differenziale” (Förderschule o Sonderschule), o che frequentano la Hauptschule, è consistente e in molti casi superiore a quella di altri gruppi etnici immigrati.
Di tutto ciò si sono voluti fare carico anche gli organismi di rappresentanza delle comunità italiane in Germania, cioè i COMITES (Comitati degli italiani all'estero) di Colonia, Dortmund, Francoforte, Friburgo, Hannover, Saarbrücken e Stoccarda, che, con un impegno notevole e soprattutto con una dimostrazione di grande attenzione a questo problema nodale per tante famiglie italiane residenti in Germania, hanno commissionato una indagine sulla situazione scolastica dei giovani italiani in alcune Regioni della Repubblica Federale Tedesca. (vai alla sintesi dell'indagine)
Tale indagine è stata commissionata alla Dottoressa Edith Pichler, nata a Bolzano e cresciuta a Cles (Trentino). Una ricercatrice che conosce bene i processi e le “storie d'emigrazione” avendone vissuto l'esperienza.
Edith Pichler ha studiato Scienze Politiche all'Otto-Suhr Institut della Freie Universität Berlin, dove ha conseguito il Dottorato di Ricerca Dr. Phil. con un lavoro su emigrazione ed economia etnica. Studiosa delle tematiche delle emigrazioni, etnicità, minoranze e cultura della memoria, ha realizzato numerosi progetti di ricerca su temi legati all'emigrazione, in collaborazione con il Netzwerk Migration in Europa, l'Università La Sapienza Roma, Centro Altreitalie Turin, SFM – Swiss Forum for Migration and Population Studies Neuchatel. Ed è anche Book review editor per la Germania della “Rivista internazionale di studi sulle migrazioni italiane nel mondo” Torino.

Exit mobile version