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Merendine farcite di…pizzo

Per poter vendere le merendine durante la ricreazione a scuola, un ristoratore era costretto a pagare il pizzo. A esigerlo era Pino Calogero Bona, vice preside della scuola media “Alessandro Manzoni” di Ravanusa, in provincia di Agrigento. Grazie alla denuncia della vittima, è stato possibile arrestare il vicepreside in flagranza di reato e condurlo nel carcere di contrada Petrusa con l’accusa di concussione.

All’inizio della vicenda l’uomo chiedeva al ristoratore 500 euro al mese per garantirgli la possibilità di vendere le merendine all’interno della scuola; cifra che sarebbe poi scesa a 300 euro mensili. Una vera e propria richiesta di pizzo, aggravata dal fatto che il vicepreside ricopre un incarico all’interno della pubblica amministrazione: da qui l’accusa di concussione. Il procuratore capo di Agrigento, Renato Di Natale, e Ignazio Fonzo, coordinatore del pool di magistrati contro questo genere di reati, hanno già chiesto la convalida dell’arresto al giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Agrigento. In attesa della convalida del gip, Pino Calogero Bona resta in carcere.

(Ma.De.)

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