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Narducci: Strategica la cooperazione Italia—Brasile ma Battisti deve scontare la sua pena

L’on. Franco Narducci è intervenuto, ieri nell’Aula di Montecitorio, a nome dei deputati del PD, sulla Ratifica dell'Accordo tra Italia e Brasile in materia di cooperazione nel settore della difesa.

Soffermandosi sul dibattito inerente i rapporti Italia-Brasile in seguito al caso Battisti l’on. Narducci ha sottolineato che “la vicenda della mancata estradizione di Battisti dal Brasile all'Italia ha occupato in queste ultime settimane uno spazio mediatico proporzionale alla portata, invero incomprensibile, della decisione assunta dal Presidente Lula e alla gravità dei delitti commessi dall'ex terrorista durante il triste periodo degli «anni di piombo»”. Narducci, poi, ha messo in evidenza come“il Partito Democratico”… abbia “ribadito in ogni occasione con fermezza la linea rigorosa del rispetto dei trattati internazionali, che annoverano anche il Brasile tra i firmatari. Noi crediamo che sia una questione di civiltà e di rispetto delle vittime e dei loro parenti, ai quali va la nostra assoluta solidarietà. Cesare Battisti non può continuare a sottrarsi impunemente alle sue responsabilità gravissime”. “Lo abbiamo sottolineato in questi giorni ripetutamente – fa notare il parlamentare eletto all’estero – e lo avevamo detto nel 2009 alla luce dell'inquietante decisione dell'allora Ministro della giustizia brasiliano di concedere lo status di rifugiato politico a Cesare Battisti. Proprio in quella occasione fummo copromotori della mozione unitaria che riproponeva con forza la giusta e legittima richiesta italiana di chiedere al Brasile l'estradizione di Battisti. Il nostro plauso va anche, soprattutto in questo momento, al presidente Napolitano, per avere tenuto alta l'attenzione sul caso Battisti, intervenendo con un duro monito a Francia e Brasile, che, come ha detto il Capo dello Stato, non sanno cosa abbia significato il terrorismo per l'Italia, e concordiamo con il Presidente della Repubblica, con il Capo dello Stato, con l'appello che quest'ultimo ha lanciato affinché veramente si giunga ad una soluzione di questo caso”. Successivamente riferendosi alla ratifica dell’Accordo di cooperazione militare con il Brasile che alcuni volevano congelare ha richiamato il fatto che “la relatrice, la collega Fiamma Nirenstein, ha chiesto un rinvio per approdare ad una approvazione in un clima di maggiore serenità. Il gruppo del Partito Democratico vuole, anzitutto, ribadire l'importanza strategica di questo Accordo, che riafferma, tra l'altro, i rapporti di grande amicizia tra l'Italia e il Brasile, un Paese che ospita da oltre un secolo la più grande comunità immigrata di origine italiana al mondo. Siamo convinti che occorra tenere distinte le due posizioni: quella dei rapporti politici costruttivi e fruttuosi e quella del più ampio coinvolgimento, anche della comunità internazionale e di tutte le sue istanze, per ottenere l'estradizione di Cesare Battisti”. “Siamo, comunque, d'accordo ad accettare e ad approvare questo rinvio per un ulteriore approfondimento – ha precisato Franco Narducci – un approfondimento che deve riguardare – a questo ci teniamo molto – anche la legge n. 185 del 1990, che prevede un controllo governativo, prima, e parlamentare, poi, volto a evitare che l'esportazione di armamenti costruiti da aziende italiane sia diretta a Paesi che utilizzino gli stessi in situazioni, sia interne che esterne, non conformi al rispetto della legge internazionale o in spregio dei diritti dell'uomo”.

E poi l’on. Narducci, concludendo, ha spiegato che a nome dei parlamentari del PD che “è vero che con il tempo alcune modifiche della legge n. 185 del 1990 si siano rese necessarie e alcuni accordi internazionali hanno stabilito la possibilità che apposite intese governative semplifichino il regime autorizzatorio e rendano più semplice il rapporto di cooperazione nel settore della difesa, ma questo deve avvenire sempre con grande cautela e limitatamente a un governo di Paesi bene identificati (i Paesi europei o i membri della NATO), con i quali le strettissime relazioni politiche e militari rendono giustificabile una deroga al regime generale.

Trattandosi del Brasile, di un Paese che non è membro dell'Unione europea, né della NATO, dobbiamo chiedere al Governo se siamo in presenza di una di quelle intese governative che comporterebbero un regime di autorizzazione alle esportazioni di armamenti più blando”.

Infatti, secondo Narducci, “in questo caso, se questo è il caso, dobbiamo assicurarci che la semplificazione nel regime delle esportazioni sia al massimo limitata ai rapporti di scambio di materiale tra le Forze armate dei due Paesi”.

Infine Il parlamentare democratico ha chiuso il suo intervento affermando “che questo approfondimento deve riguardare questo aspetto e ribadendo fermamente l'esigenza che il nostro Paese ha di ottenere giustizia e di ottenere l'estradizione di Cesare Battisti”.

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