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Saluti scomposti e notizie nate morte

Siamo all’ 11 gennaio e cerco di vedere cosa gira in Italia e nel mondo e non ho nessun legittimo impedimento per non scriverle.Tanto per ricordare la Canzone della non appartenenza.

MILANO, 11 GEN – Un operaio di 31 anni e’ morto in un incidente sul lavoro questa mattina nel Milanese. E’ precipitato da un’altezza di 6 metri in un capannone a Corbetta per il probabile cedimento del tetto sul quale stava lavorando per conto di una ditta esterna. Il giovane è morto sul colpo.

TUNISI, 11 GEN – Sono almeno 35 i morti negli scontri del fine settimana in Tunisia, secondo la Federazione internazionale dei diritti umani (Fidh),che raggruppa 164 organizzazioni di difesa dei diritti umani di oltre 100 paesi.La cifra di 35 morti si basa su una lista nominativa. Ma il numero totale delle vittime è più alto, ritiene il Fidh.La rivolta sociale è scoppiata il 17/12 dopo che un 26enne si è dato fuoco per protesta,è aumentato dopo le manifestazioni nel finesettimana a Regeb,Thala e Kasserine.(***)
ABUJA (NIGERIA), 11 GEN – Un attacco di uomini armati avrebbe causato nella Nigeria centrale almeno 13 morti.Lo ha detto la polizia secondo la quale l’episodio di oggi giunge dopo una serie di altri attentati in questa regione ove la coabitazione tra cristiani e musulmani si fa sempre più difficile.
GENOVA – Un uomo ha ucciso il padre con una coltellata stamani a Genova dopo una lite e ha poi tentato di uccidersi rimanendo gravemente ferito. E’ accaduto in un appartamento di via Ungaretti nel quartiere di Pegli. Sul posto stanno operando i mezzi del 118 e la squadra mobile della Questura.
BOLOGNA – Ha vissuto 23 giorni, ma neanche una settimana fuori dall’ospedale, dove è rimasto dopo la nascita e dove è tornato per morire. Nato il 13 dicembre insieme ad un gemellino, Devid Berghi, figlio di due genitori che si adattavano a dormire in strada e in ripari di fortuna, è morto di freddo e stenti al Sant’Orsola di Bologna nella notte tra il 4 e il 5 gennaio. Era stato raccolto e soccorso in quel gelido pomeriggio, quando ormai non respirava più , nella piazza centrale di Bologna, davanti a Palazzo D’Accursio e alla Basilica di San Petronio.
SANTA VENERINA (CATANIA) – Ore 9 del mattino, Santa Venerina, versante sud-est dell’Etna. In uno dei casolari di una fabbrica di fuochi d’artificio nelle campagne della frazione Linera, la “Pirotecnica etnea”, stanno lavorando tre persone per preparare dei fuochi d’artificio. All’improvviso li investe un’esplosione tremenda, un boato avvertito a parecchi chilometri di distanza così forte da far tremare le abitazioni. A perdere la vita sul colpo sono un operaio romeno di 39 anni, Petru Merla, e Giuseppe Adornetto, di 75 anni, di Mascali.
SUDAN Ancora violenze in Sudan, dove è cominciata la terza giornata di voto nel referendum per l’autodeterminazione del Sud. Milizie armate dei Misseriya (tribù nomadi del Nord) hanno ucciso 10 civili sudanesi del Sud e ne hanno feriti altri 18.
(***) Entro nel merito solo della notizia sulla Tunisia, riportando l’ “autorevole voce italiana della figlia di Craxi, sottosegretario agli Esteri”, dall’interno di casa mia perchè …quella… la cifra dei morti, è di gran lunga superiore…e non provo nessun piacere nel comunicarlo: “Il leader tunisino Ben Alì ha fatto molto per il suo Paese ma ora deve essere in grado di “intercettare il cambiamento” e dare voce anche all’opposizione altrimenti “il rischio a cui si va incontro è molto pesante”, dice il sottosegretario agli Esteri Stefania Craxi , che in Tunisia vive ancora, precisamente ad Hammamet, dove è sepolto il padre Bettino. Secondo la Craxi, intervistata da QN, la reazione delle forze dell’ordine alle manifestazioni dei giorni scorsi è stata “scomposta” e comunque si è arrivati ad una “faglia di rottura”. Il ragionamento del sottosegretario è analogo anche per Egitto e Algeria: questi Paesi “sono stati traghettati in questi anni da leadership forti, che hanno svolto un’opera meritoria, hanno favorito la crescita economica e combattuto assieme all’Occidente il terrorismo, ma sostanzialmente sono stati e sono tuttora dei regimi”.
Più non gridare…Saluti scomposti…
Doriana Goracci

foto tratta da http://www.flickr.com/photos/14014418@N08/3237249354/

il quadro iniziale è di Nori Irto

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