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QUALCUNO HA DATTO L’ORDINE DI CACCIARE I POVERI DA VIA ETNEA?

Finisco di scrivere una lettera sulla povertà dilagante nella nostra città (pubblicata su La Sicilia del 6 c.m.) ed ecco assistere alla cacciata di un mendicante dal “tempio” di via Etnea da chi si dovrebbe occupare, a mio avviso, di ordine pubblico e non degli “ultimi” della terra. Ma come da sempre accade anche sotto i nostri, spesso passivi, occhi meglio scegliere chi non ha la forza di potersi difendere nè tanto meno ha più la consapevolezza dei suoi diritti: quali se sono un poveraccio senza casa e senza introiTi per sopravvIvere? E così mentre mi trovo a passare in via Etnea e dopo aver dato, come di consuetudine, una moneta ( anch’io avrò commesso un reato?) ad un uomo costretto da tempo e sempre alla stessa altezza di via Etnea a chiedere un contributo per poter continuare ad esistere subito dopo una ronda formata da due poliziotti e due militari dell’esercito si fermano per intimare al ‘mendicante’ che lui di li deve sloggiare in quanto non gli è permesso chiedere l’elemosina ma, aggiungo io, andare per negozi e fare acquisti visto che peraltro è periodo di saldi! Come si permette un povero a chiedere l’elemosina proprio in Via Etnea considerata il salotto del centro storico, non quello buono ovviamente, quello si troverebbe in Corso Italia? Cose da pazzi, sostengono come sempre i benpensanti sempre pronti a difendere il loro cinismo. Eppure la ‘ronda’ dovrebbe avere altri più nobili scopi ovvero quello di dissuadere con la loro presenza i malintenzionati dal compiere atti di criminalità, come furti, scippi, estorsioni, minacce, intimidazioni, ecc. non certo quello che cacciare chi chiede qualcosa per riuscire a sbarcare il lunario peraltro, come il signore in questione, con tanto di dignità e compostezza. Tralascio per pudore la mia richiesta al responsabile della ronda (visto che era quello che interloquiva con me) di chiarimenti in merito a tale loro inconsueto intervento nei confronti di un cittadino che per evidente necessità era costretto a chiedere un’offerta. Ma non posso che chiedermi, rivolgendo apertamente tale dubbio ai superiori di tali militari oltre che al Prefetto e Questore se tra le loro competenze delle ronde vi fosse anche quello di cacciare i poveri dai luoghi in cui hanno qualche possibilità di avere qualche euro oppure il comportamento dei quattro militari esula dai loro compiti istituzionali, dunque commettendo essi stessi un atto di strapotere.

Alfio Lisi

Catania

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