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FOCUS IDV DEL 5 GENNAIO

GIUSTIZIA, DI PIETRO: SCURE DEL GOVERNO, SIAMO AL DE PROFUNDIS (DIRE) Roma, 5 gen. – “Cosi' siamo al De Profundis della giustizia. Il Governo vuole affossare definitivamente tutto il sistema: invece di attivarsi per miglioralo e renderlo efficiente, continua privarlo di risorse economiche e logistiche”. Lo afferma il presidente dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, commentando i tagli effettuati dall'esecutivo ai servizi informatici degli uffici giudiziari. “Dall'inizio della legislatura, senza considerare tutti i precedenti anni di regime berlusconiano, questa maggioranza ha cercato di mandare all'aria tutta la giustizia italiana- sottolinea Di Pietro- tra leggi ad personam, azzeramento di reati e tagli economici alle strutture giudiziarie, la macchina e' al collasso. L'Italia dei Valori, che ha gia' presentato un'interrogazione, si battera' in tutte le sedi per bloccare quest'ignobile scure del governo. E i ministri la smettano con questo stucchevole teatrino di scaricabarile tra un dicastero e l'altro e facciano marcia indietro sulla loro reale missione, ossia quella di massacrare definitivamente la giustizia italiana”.

FIAT: IDV, LEGGE RAPPRESENTANZA NON PIU' RINVIABILE VA APPLICATO ART. 39 COSTITUZIONE (ANSA) – ROMA, 5 GEN – ''Se c'e' un dato ineludibile che emerge dalla vicenda Fiat e' quello relativo alla necessita' di applicare l'articolo 39 della Costituzione attraverso una legge sulla rappresentanza e sulla democrazia nei luoghi di lavoro''. Lo dice il leader dell'Idv Antonio Di Pietro in una dichiarazione congiunta con il responsabile welfare Maurizio Zipponi. ''Quest'azione – dicono i due esponenti dell'Idv – non e' piu' rinviabile in quanto gli ultimi accordi dicono che i lavoratori non potranno piu' votare per i propri rappresentanti aziendali e che i delegati sindacali saranno, invece, nominati dalla burocrazia sindacale esterna e saranno divisi in modo paritetico tra quei sindacati riconosciuti dall'azienda''. ''E' come se Berlusconi decidesse – proseguono Di Pietro e Zipponi – che alle prossime elezioni politiche possono partecipare solo i partiti da lui riconosciuti e che il voto dei cittadini non possa determinare ne' il numero degli eletti ne' tantomeno, come avviene oggi, il nome di chi viene eletto. In un colpo solo viene cancellata la liberta' di voto e l'autonomia delle organizzazioni sindacali che diventerebbero cosi terminali dell'azienda e un'ulteriore struttura burocratica pesante e costosa. Per queste ragioni l'Italia dei Valori ha presentato una proposta di legge, che ci auguriamo sia condivisa dall'intero centro sinistra, al fine di consegnare ai lavoratori il diritto di voto per i propri rappresentanti e di garantire sempre il voto sugli accordi che agiscono erga omnes per tutti gli iscritti o non iscritti al sindacato''. ''Congiuntamente a questa proposta – concludono Di Pietro e Zipponi – abbiamo presentato una riforma strutturale del sistema contrattuale italiano che ha come obiettivo quello di semplificare gli attuali 160 contratti nazionali riducendoli a quattro grandi aree contrattuali: industria, pubblico impiego, servizi e artigiani. Tutto cio' anche al fine di tutelare i diritti di tutti quei milioni di giovani precari che oggi sono fuori da qualsiasi contratto nazionale di lavoro e di quei milioni di precari che, come primo obiettivo, hanno quello della stabilizzazione del lavoro''. (ANSA).

MAFIA: DI PIETRO, FAVA E ALFANO GIORNALISTI CORAGGIOSI (ANSA) – ROMA, 5 GEN – ''Il 5 gennaio del 1984 la mafia uccideva Pippo Fava. L'8 gennaio del 1993 sempre la mafia uccideva un altro valoroso giornalista, Beppe Alfano, padre di Sonia, deputata al Parlamento europeo ed eletta, come indipendente, nelle liste dell'Italia dei Valori. E' bene ricordare questi due eroi dell'informazione, visto che in questi giorni si parla di tutto, tranne che di mafia''. E' quanto scrive sul suo blog il leader dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, che aggiunge: ''Pippo Fava era uno di quei giornalisti che, pur di raccontare la verita', poteva rimanere senza lavoro, fondare una rivista dal nulla e continuare a scrivere di mafia. Uno di quelli che gia' negli anni '70 vedeva la mafia come un fenomeno diverso, guardandola in modo piu' ampio e considerandola nella sua complessita'. Fava, da siciliano, diceva che la Mafia, quella veramente pericolosa per tutto il Paese, stava in Parlamento, nelle istituzioni. In Italia, dove i rapporti tra mafia e Stato non vengono mai chiariti, il giornalismo come quello che faceva lui e' indispensabile. ''Oggi che alcune di quelle relazioni stanno venendo a galla – sostiene Di Pietro – in un periodo nel quale siamo vicini come mai alla verita', abbiamo l'obbligo di ricordare le parole di chi pur consapevole dei rischi che stava correndo, come sono tutte le vittime della mafia, non si e' fermato e ha continuato a denunciare. Tra qualche giorno, l'8 gennaio, ricorrera' l'anniversario di un altro omicidio di mafia: nel 1993 veniva ucciso Beppe Alfano, altro giornalista che, innamorato della sua terra, denunciava chi, nell'illegalita', la storpiava. Se per l'omicidio di Fava ci sono state delle condanne, nel clan dei Santapaola, gli assassini di Alfano sono ancora a piede libero, ed e' questo l'insulto piu' grande alla sua memoria''. ''Nella classifica annuale di Reporters sans frontie'res sulla liberta' di stampa – aggiunge il leader IdV – l'Italia mantiene il 49 posto a pari merito con il Burkina Faso e in leggero vantaggio su El Salvador. Una ragione in piu' per ricordare la figura di questi due giornalisti tutti d'un pezzo e senza padroni: il loro esempio deve essere un monito da seguire in un Paese che invece e' asservito al satrapo e alla sua banda di pseudogiornalisti. Parte dell'eredita' morale di Fava e Alfano, intellettuali uccisi per le loro idee e per le loro azioni, e' stata raccolta un anno fa anche da 'Radio 100 passi'. Una radio siciliana e italiana che compie proprio oggi un anno e cha fa informazione libera e antimafia, anche nel nome di tutte quelle vittime coraggiose e silenziose''. ''Per sostenere il loro prezioso lavoro, abbiamo aderito alla campagna di sottoscrizione, che ospiteremo sul sito nazionale www.italiadeivalori.it come piccolo, tangibile segno del nostro supporto incondizionato a chi lotta ogni giorno, in ogni modo, contro la mafia. Grazie Beppe, grazie Pippo per il vostro coraggio ed il vostro esempio!'', conclude Di Pietro. (ANSA).

GOVERNO: DONADI, MOFFA PIAZZISTA DI SCARSO TALENTO = (AGI) – Roma, 5 gen. – “Silvano Moffa non e' piu' un politico, ma un piazzista. E anche di scarso talento, visto che fa riferimento a parlamentari dell'Idv. Le sue parole sono solo il segno della difficolta' del governo e del degrado di questa politica”. Lo ha detto il capogruppo Idv alla Camera, Massimo Donadi. (AGI)

FEDERALISMO. IDV: DECRETO SU FISCO MUNICIPALE VA CAMBIATO (DIRE) Roma, 5 gen. – “Il federalismo dev'essere inteso come decentramento delle risorse, equa distribuzione della ricchezza e maggiore responsabilita' delle amministrazioni locali: invece e' diventato 'l'asso pigliatutto' della Lega, che ha commissariato un governo debole e incapace di approvare riforme nell'interesse generale”. E' quanto dice Felice Belisario, capogruppo dell'Italia dei valori in Senato. “Non c'e' una maggioranza in grado di governare- sottolinea- e la campagna acquisti non potra' sopperire alla mancanza di un progetto politico. L'ultimatum della Lega sul federalismo e' solo il tentativo di incassare consensi prima delle elezioni, con una riforma che frammentera' il Paese aggravandone la gia' insostenibile crisi. Le dinamiche economiche e sociali sono condizionate da una partita che si gioca a carte truccate, ma i cittadini- continua l'esponente Idv- non possono continuare a subire l'incapacita' dell'asse Bossi-Berlusconi di risolvere i problemi nell'interesse dello sviluppo di tutta l'Italia, non di una parte di essa”. Secondo Belisario, “il decreto sul federalismo municipale va cambiato per non sottrarre risorse alle aree piu' ricche e per non aggravare le difficolta' di quelle piu' deboli, la gran parte delle quali e' nel Mezzogiorno”.

GOVERNO. DONADI: MAGGIORANZA RIDOTTA AGLI 'OSSI' (DIRE) Roma, 5 gen. – “Il governo e' ridotto a rosicchiare gli 'ossi'. Niente piu' del nome della cena di ieri sera descrive la situazione di questa maggioranza risicata, divisa, sempre alla ricerca di qualche numero in piu' per poter uscire dalla sabbie mobili e non avere paura di ogni voto in Aula”. Lo dice il capogruppo Idv alla Camera, Massimo Donadi. “L'esecutivo e' paralizzato e il suo immobilismo sta aggravando la gia' difficile situazione economica, sociale e culturale dell'Italia- aggiunge- vadano a casa e si torni alle urne perche' e' gia' troppo tempo che stanno facendo il male del Paese”.

RAI, MASI SFIDUCIATO ANCHE DAI TRIBUNALI SE NE VADA, GRAVI OFFESE A USIGRAI, DG SEMBRA MARCHIONNE “Masi si dovrebbe vergognare. Invece di attaccare pesantemente l'Usigrai, dovrebbe rispettare le sentenze dei giudici e dimettersi. Al più sfiduciato direttore generale della Rai di tutti i tempi non ricordiamo che un tribunale italiano ha sanzionato il suo comportamento e la sua palese violazione dei diritti sindacali e delle regole aziendali. Masi, invece che prenderne atto, con le sue parole arroganti offende in una sola frase la Fiom e l'Usigrai, due autorevoli organi posti a tutela dei diritti dei lavoratori”. E' quanto afferma in una nota il portavoce dell'Italia dei Valori, Leoluca Orlando, che aggiunge: “Masi, con le sue assunzioni esterne e le generose buone uscite, ha affossato l'azienda pubblica. Paragone per paragone, Masi sembra voler superare Marchionne dimenticandosi che gestisce un servizio e un denaro pubblico e non una sua azienda privata”, conclude Orlando.

Mafia, Idv: Fava cronista coraggioso che non si piego' a Cosa Nostra Roma, 05 GEN (Il Velino) – “In un periodo di omerta' diffusa e di forti complicita' istituzionali, spicca l'esempio umano e professionale di Giuseppe Fava. Fu un intellettuale, un giornalista libero, dalla schiena dritta e un vero maestro di un'intera generazione di cronisti siciliani. L'Italia dei Valori ricorda il suo coraggio, giunto fino al sacrificio estremo, e quello di tutti i siciliani onesti che non sono scesi a patti con la mafia e che, invece, l'hanno combattuta con determinazione e perseveranza”. E' quanto afferma in una nota il portavoce dell'Italia dei Valori, Leoluca Orlando, a 27 anni dall'omicidio del giornalista e scrittore, Giuseppe Fava, assassinato dalla mafia il 5 gennaio del 1984.

MAFIA. IDV: PIERSANTI MATTARELLA UCCISO PERCHÈ LA COLPI' (DIRE) Roma, 5 gen. – “L'Italia dei valori ricorda l'insegnamento di Piersanti Mattarella, un politico e un amministratore onesto che non si piego' ai ricatti di cosa nostra”. E' quanto dice il portavoce dell'Italia dei valori, Leoluca Orlando, in occasione del trentunesimo anniversario della morte di Piersanti Mattarella, assassinato dalla mafia, a Palermo, il 6 gennaio del 1980, mentre rivestiva la carica di presidente della Regione siciliana. “Fu sempre convinto- sottolinea- che la sconfitta di tutte le mafie richiedeva, come richiede tuttora, l'azione congiunta della magistratura e delle forze dell'ordine, ma anche un pari impegno di una politica della trasparenza e delle carte in regola. Mattarella fu troppo avanti rispetto alla Sicilia dei suoi tempi, tanto avanti e pertanto tanto pericoloso per il sistema politico affaristico dell'epoca. Infatti- continua- fu assassinato proprio perche' aveva quotidianamente contrastato con intransigenza l'intreccio perverso tra mafia, politica e affari che per anni ha pesato e pesa ancora oggi sulla Sicilia”. Orlando racconta che “Piersanti fu un maestro per le giovani generazioni, testimonianza del migliore cattolicesimo democratico oltre che un autentico profeta civile che collegava rigorosamente legalita' e sviluppo. Il ricordo di Mattarella assume il valore di monito e di esempio per un cambiamento radicale della politica, dell'amministrazione e dell'economia”. RAI. PARDI (IDV):

PARDI: MASI E MINZOLINI COME MARCHIONNE, DELEGITTIMANO DIRITTI LAVORATORI “I plenipotenziari di Berlusconi in Rai pensano di poter agire in spregio a qualsiasi norma e a qualsiasi comportamento di buon senso”. Lo ha detto il caporgruppo dei senatori dell'Idv in commissione di Vigilanza, Pancho Pardi. ” Minzolini, invece di spiegare il contenuto delle intercettazioni di Trani e il motivo del suo abnorme rimborso spese, annuncia querele. Trovo inoltre stupefacente che chi è stato messo a presidio della Rai dal proprietario del principale concorrente abbia la fantasia di individuare dentro l'azienda dei baronati. Pensi piuttosto a rispettare i suoi dipendenti visto che il tribunale gli ha dato torto chiedendo il reintegro di Tiziana Ferrario. Tutto questo accade mentre viene confermato dal Tribunale di Roma il comportamento antisindacale di Mauro Masi. Evidentemente sia Masi che Minzolini pensano che applicare il contratto nazionale dei giornalisti sia un optional e infatti il direttore generale paragona con tono sprezzante Usigrai e Fiom. E' chiaro – conclude il senatore Pardi – che il terreno su cui si sta agendo, da Masi a Minzolini, da Marchionne al governo, è quello della delegittimazione dei diritti dei lavoratori di tutte le categorie”.

GOVERNO. PARDI: BRAMBILLA CHIARISCA SU SOLDI SPOT AI SUOI FEDELI (DIRE) Roma, 5 gen. – “Il ministro Brambilla ha pensato bene di finanziare una campagna contro l'abbandono degli animali durante le vacanze spendendo 180.000 euro di soldi pubblici. Lodevole iniziativa, se non fosse che la cifra e' spropositata ed e' per giunta finita nelle tasche dei suoi ex soci in affari: la vicenda va chiarita in Parlamento”. Cosi' il senatore Francesco 'Pancho' Pardi, capogruppo Idv in commissione Vigilanza, che spiega: “Uno spot pubblicitario, costato la vergognosa cifra di 100.000 euro, e' stato commissionato ad una societa' fondata dallo scopritore del talento da showgirl di Brambilla, oggi dirigente nel suo dicastero, mentre i restanti 80.000 euro sono andati ad un'agenzia che appartiene ad un consulente del ministro”. “Evidentemente l'affetto per gli 'amici a quattro zampe' non e' affatto disinteressato e la vicenda conferma la gravita' che il conflitto di interessi, tutto berlusconiano, causa all'efficienza dello Stato. Cosi', mentre nell'ultimo biennio l'Italia ha perso il 12% delle presenze turistiche- conclude Pardi- il ministro spende i nostri soldi per finanziare i suoi fedeli: com'e' umana la Brambilla”.

GIUSTIZIA: DE MAGISTRIS, GOVERNO SFERRA COLPO ACCETTA (ANSA) – ROMA, 5 GEN – ''Mentre Berlusconi continua a dichiarare al Paese che intende realizzare una riforma della giustizia finalizzata alla riduzione della durata dei processi, il ministro dell'Economia, con un colpo di mannaia, taglia il 50% dei fondi da destinare al servizio di assistenza informatica nei tribunali''. Lo dichiara l'europarlamentare dell'Italia dei Valori e responsabile giustizia del partito, Luigi de Magistris. ''Il taglio realizzato dalla finanziaria 2011 – prosegue – portera' la paralisi degli uffici giudiziari, costretti a spegnere i pc e a rispolverare i vecchi fascicoli cartacei, con conseguente rallentamento dei processi e diniego di giustizia per i cittadini''. ''Il processo di digitalizzazione, proclamato dal ministro Brunetta e dal ministro Alfano per quanto riguarda il sistema giudiziario, rimane l'ennesima promessa disattesa del governo Berlusconi, troppo impegnato nella ideazione dei 'lodi' salva-premier per dedicarsi ad una reale riforma della Giustizia che contempli efficienza ed effettivita' della tutela in tempi ragionevoli''. ''Crescera', pertanto, il numero dei ricorsi volti ad ottenere il riconoscimento dell'equa riparazione dei danni subiti dalla 'irragionevole durata' dei processi, civili e penali, tanto in sede nazionale, a norma di quanto previsto dalla legge Pinto, quanto in sede europea presso la Corte Europea dei Diritti dell'Uomo, con evidente aggravio delle spese a carico dello Stato''. ''Il governo – conclude de Magistris – sta sferrando un colpo di accetta alla giustizia italiana contro cui ci opporremo in tutte le sedi''. (ANSA).

CRISI: PEDICA, BEFANA A P.CHIGI CON PRECARI E CASSINTEGRATI (ANSA) – ROMA, 5 GEN – ''Domani, in occasione della festa della Befana, saro' in piazza accanto ai precari ed ai cassaintegrati vittime del governo Berlusconi. La crisi del lavoro ha raggiunto il suo boom e nel 2010 sono stati oltre 600 mila i lavoratori coinvolti, con un taglio netto del reddito di 4 miliardi di euro, ma il pericolo maggiore sara' nel 2011, dato che la cassa integrazione ordinaria sta finendo. In pratica siamo all'anticamera dell'espulsione dal lavoro''. E' quanto afferma in una nota il responsabile nazionale eventi dell'Idv, Stefano Pedica, che domani guidera' la delegazione dei parlamentari del partito per un sit-in di protesta che si terra' a Roma, davanti a palazzo Chigi. ''Saremo in piazza con i lavoratori dell'Alitalia – prosegue il senatore dipietrista – con gli agenti della polizia penitenziaria, con i dipendenti della Nexans di Latina, con i lavoratori precari del trasporto pubblico romano e del Lazio, con i giovani precari e disoccupati e gli immigrati''.

PIERSANTI MATTARELLA: SONIA ALFANO, ESEMPIO DI LOTTA A MAFIA E MALAFFARE = (ASCA) – Palermo, 5 gen – ''Mattarella e' l'esempio lampante di come la politica possa e debba essere importante strumento nella lotta alla mafia e al malaffare. Quella di Mattarella, da Presidente della Regione Siciliana, fu una missione assolta con coraggio e audacia. Cerco' le collusioni tra politica e mafia e le denuncio'. Negli anni ottanta questa decisione non poteva che essere una firma sulla propria condanna a morte''. Lo ha detto Sonia Alfano, responsabile nazionale del Dipartimento Antimafia di IdV e Presidente dell'Associazione Nazionale Familiari Vittime di Mafia, ricordando l'assassinio di Piersanti Mattarella, avvenuto il 6 gennaio del 1980 mentre era Presidente della Regione Siciliana. ''Mattarella ebbe la forza di affrontare a viso aperto Cosa Nostra, pagando con il proprio sangue. Per questo motivo ritengo doveroso far rivivere il ricordo di quell'uomo che con tanta forza porto' avanti una ''guerra' che ancora oggi necessita di essere combattuta. Le collusioni tra mafia e politica, infatti, oggi piu' che mai mortificano il nostro Paese'' ha concluso Sonia Alfano

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