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Contratto Mirafiori, i lavoratori che scioperano potranno essere licenziati

Camusso: “Intesa antidemocratica”E’ come una valanga destinata a travolgere e modificare il sistema delle relazioni sindacali in Italia, si fa notare oggi su Repubblica. Tutto ha avuto inizio con Pomigliano ed ora l’accordo di Mirafiori sembra destinato ad aumentarne le dimensioni e la velocità. Per il segretario della Fismic Roberto di Maulo, favorevole alla firma, “Mirafiori dimostra che la direzione presa con Pomigliano è giusta”. Ma Giorgio Airaudo della Fiom, sostenuto dalle dichiarazioni del segretario della Cgil Susanna Camusso, risponde che il dramma sta proprio nel fatto che Di Maulo ha ragione, e per questo la Fiom vuole cercare di fermare la valanga, per evitare l’instaurarsi di un modello aziendalista “in cui i sindacati vengono usati come fornitori del consenso alle tesi dell’impresa”. Ora si attende, quindi, il referendum di gennaio, quando i lavoratori saranno chiamati a pronunciarsi sull’intesa.Camusso: “Accordo antidemocratico” – Durissimo il commento sull’accordo di Mirafiori pronunciato da Susanna Camusso. Per la leader della Cgil Sergio Marchionne e' “antidemocratico, illiberale e autoritario”, così come è “antidemocratico” l'accordo separato per Mirafiori che “cancella la libertà sindacale”. Accordo che la Fiom non ha firmato “perché poco rispettoso della fatica del lavoro”, anche se, comunque, “la Cgil non firmerebbe mai un accordo che escludesse un altro sindacato”. Il segretario generale della Cgil, parla così, in una intervista a Repubblica, dell'accordo siglato da Cisl e Uil con Fiat-Chrysler alla vigilia di Natale, che rappresenta, come dice anche alla Stampa, “il ritorno agli anni Cinquanta. Allora – spiega – c'erano i reparti di confino, oggi c'é l'esclusione della rappresentanza sindacale”. L'idea però “é la stessa, e cioé quella di costruire un sindacato aziendalista il cui unico scopo è propagare le posizioni dell'impresa”, così come fanno “Cisl e Uil” con la Fiat.Si vuol negare la libertà sindacale – Il Lingotto, peraltro, secondo Camusso ha “deliberatamente costruito una successione di eventi per negare la libertà sindacale”. Cisl e Uil “hanno sottovalutato l'effetto dell'intesa per Mirafiori . Perché quando si permette a una grande impresa di escludere un sindacato si sa con chi si comincia ma non si sa con chi si finisce”. Certo, anche la Fiom ha le sue colpe e si dovrà “aprire una discussione su questa sconfitta. Un sindacato – sottolinea Camusso – non può limitarsi all'opposizione altrimenti rinuncia alla tutela concreta dei lavoratori”.Quanto a Confindustria “o fa sentire la sua autorevolezza nel sistema delle imprese oppure prevarranno le regole della giungla”. Non può “limitarsi a guardare perché è in corso un'offensiva pure nei suoi confronti”, perché “se si nega la rappresentanza dei lavoratori, di fatto si nega anche quella delle imprese, il ruolo di Confindustria”. “Chiedo a Confindustria – conclude – di essere coerente, e di definire urgentemente con noi le regole della rappresentanza” che aprano “la strada a una legge”.Intanto il presidente del comitato centrale della Fiom, Giorgio Cremaschi, “in accordo con la segreteria nazionale” ha convocato il massimo organismo dei metalmeccanici della Cgil “in seduta straordinaria il 29 dicembre con all' odg le risposte da decidere dopo l'accordo su Fiat Mirafiori che è la piu” grave violazione delle libertà sindacali e dei lavoratori dal 1945″.Landini: “Un atatcco ai diritti dei lavoratori” – L'accordo su Mirafiori è un “attacco gravissimo” alla democrazia. Passa l'idea che “per investire in Italia un'azienda possa cancellare i diritti dei lavoratori”, ha affermato il leader della fiom, Maurizio Landini, al Tg3.I punti principali dell'accordoL'accordo siglato riguarda un investimento da oltre un miliardo di euro attraverso una joint venture tra Fiat e Chrysler. Ma di fatto esclude dalle rappresentanze sindacali la Fiom-Cgil, che non ha sottoscritto l'intesa. Al posto delle Rsu torneranno a esserci le Rsa.- Modelli: a regime (previsto a metà 2012) saranno prodotti 280 mila veicoli all'anno di Suv dei marchi Chrysler e Alfa Romeo.- Orari: l'intesa prevede il pieno utilizzo degli impianti su sei giorni lavorativi; l'orario di lavoro individuale settimanale resta a 40 ore; il 18/o turno sarà lavorato solo dietro il pagamento dello straordinario.- Quattro tipi di orario: nella nuova società in joint-venture tra Fiat e Chrysler (che nascerà nel 2012) saranno possibili 4 tipi di orario a seconda delle esigenze produttive. Oltre all'attuale con due turni di 8 ore al giorno per cinque giorni alla settimana (5 per 2), è previsto uno schema con l'introduzione del turno di notte su cinque giorni lavorativi (5 per 3) e un altro schema con il turno di notte su sei giorni compreso il sabato (6 per 3)- Pausa mensa: verrà mantenuta entro il turno di lavoro fino a che lo joint venture non andrà a regime. E' uno dei punti contestati dalla Fiom, secondo la quale il “problema è solo rinviato”.- Pausa lavoro: è prevista la compensazione di oltre 32 euro mensili per l'assorbimento della pausa di 10 minuti.- Contratto: è prevista la stesura di un contratto collettivo che la Fismic considera “su molti punti migliorativò del contratto nazionale dei metalmeccanici.- Referendum: l'intesa siglata sarà sottoposta all'approvazione dei lavoratori, attraverso un referendum in fabbrica, dal 10 gennaio.- Malattia e assenteismo: l'accordo collega assenteismo e malattia. Quando il tasso di assenteismo è giudicato eccessivo (il 6% a luglio 2011, il 4% a gennaio 2012, il 3,5% dal 2013) non si paga il primo giorno di malattia a chi si sia ammalato subito prima di un giorno di riposo o di ferie, negli ultimi 12 mesi. Sono escluse patologie gravi. “Un sistema per colpire i furbi”, dicono i sindacati favorevoli. “Se un lavoratore è ammalato lo stabilisce il medico, non il caposquadra”, ribattono i contrari.- Contratto e scioperi: “Il nuovo contratto non aderisce al sistema confindustriale” e dunque non prevede l'elezione dei delegati di fabbrica. Solo i sindacati firmatari possono nominare dei rappresentanti aziendali. I sindacati che sciopereranno contro l'accordo potranno essere puniti con l'annullamento dei permessi. L'azienda inoltre rinuncerà a trattenere le quote di iscrizione dalle buste paga (scaricando sul sindacato l'onere di raccogliere i soldi). I lavoratori che sciopereranno contro l'intesa potranno essere licenziati. Ognuno di loro avrà personalmente firmato il nuovo contratto al momento della nascita della joint-venture
27 dicembre 2010Redazione Tiscali

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