PIERFERDINANDO CASINI. “COSA MISERANDA METTERE I BASTONI FRA LE RUOTE AL GOVERNO””, ha detto ieri

Se c’è qualcosa di miserando è l’andazzo ondivago del leader dell’ UDC, il quale, a parole, cerca di stare in sella e di non chiudersi le porte di fronte alle offerte di Berlusconi. E lo fa, in questo momento, allacciandosi alle parole del Capo dello Stato, secondo cui andare alle elezioni oggi significherebbe dare un brutto colpo al Paese, che non avrebbe certo bisogno di una crisi al buio.

E chi si fida di questo leader, il migliore in senso assoluto quanto a contorsionismi politici, ancor meglio di Fini, entrambi i quali, danno ormai la certezza di badare più alla nicchia che si sono costruiti sulle disgrazie altrui, che al vero bene del Paese ?

Non posso certo essere in disaccordo con le loro sensate e belle parole, capaci di far presa sulla pubblica opinione non abbastanza politicamente smaliziata per poter pensare che “le parole si lasciano dire gratuitamente”, senza porre mente al fatto che i fatti sono ben altra cosa ! Del resto, persino Umberto Bossi – e non certo per via del federalismo che Casini non vuole – ha detto che il rapporto con Casini sarebbe la morte per Berlusconi.

Un politico di abbastanza spessore , poco fa su Rainews 24, ha detto che oggi, compreso il suo partito, tutti danno ragione alle parole di Giorgio Napolitano, ma poi fanno quello che vogliono. Una frase questa che, a mio avviso, è molto azzeccata e che attraversa con puntuale regolarità tutto l’arco costituzionale in quanto in Italia vige un’anomalia che non esiste in nessuna parte del pianeta. Per cui, se non altro, viene rispettato il principio secondo il quale non ci può mettere contro alle parole del Capo dello Stato, unico garante di ciò che resta della nostra martoriata democrazia, anzi oligarchia, nella quale la ricchezza maggiore è nella mani di 3-4 soggetti e l’altra in mani di 6-7, come ha detto ieri l’ISTAT.

Ma, se ormai è certo che il nostro è diventato un paese ingovernabile, in cui i potenti legalizzano l’illegalità, mentre gli altri (non tutti) cercano di darsi da fare affinché ciò non avvenga, sfavoriti purtroppo dalla mancanza di mezzi e di uomini che, pur protesi verso la legalità, vengono sopraffatti dai mezzi del potente di turno, c’è da chiedersi dove possiamo arrivare se non alla disintegrazione psico-fisica del popolo italiano, costretto, parafrasando una frase di Mussolini, ad accettare, ubbidire e…combattere. Ma per la pagnotta quotidiana.

Altra via non la vedo se non quella, otturandosi il naso, anzi adoperando addirittura una… maschera antigas, di fare un governo trasversale con quei leader che, in qualche modo, danno l’impressione di costituire il male minore…e fra questi, pur non essendo un fan di Di Pietro, inserirei a pieno titolo anche l’Italia dei Valori. Boicottata solo da chi ha scheletri in armadio da nascondere e da chi vuol far trasparire dalle loro facce una sorta di… perbenismo ipocrita e senz’altro malcelato. Mandando avanti gli altri.

Di certo mi par di poter dire che, se questo governo, per reggersi avrà bisogno di far ricorso all’accattonaggio di qualche altro “venduto”, c’è davvero da vergognarsi. Anche in prospettiva, con la definitiva sepoltura della nostra immagine nel mondo.

ARNALDO DE PORTI

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