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Narducci (PD) presenta una interrogazione al ministro Frattini sulla situazione di precarietà  dell’Istituto italiano di cultura a Bruxelles

Oggi, mercoledì 22 dicembre 2010, l’on. Franco Narducci,Vicepresidente della Commissione affari esteri, assieme al capogruppo del PD nella Commissione stessa, on. Francesco Tempestini, ha presentato un interrogazione in Commissione rivolta al Ministro degli affari esteri Franco Frattini, nella quale chiede “quali provvedimenti il Ministero degli Affari Esteri intenda adottare per porre rimedio alla situazione di precarietà che si riscontra all’Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles e ricostituire un clima di credibilità e consenso sugli interventi a carattere culturale progettati e attuati nella capitale belga ed europea”.

L’on. Narducci nell’argomentare le motivazioni dell’interrogazione fà riferimento all’articolo del noto intellettuale belga Paul Mertens pubblicato, il 4 agosto 2010, sul quotidiano Le Soir. Nell’articolo in questione Mertens, parlando dell'Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles, metteva sotto i riflettori la nostra politica culturale – scrive Narducci – attaccando la “falsa cultura che l'Italia va diffondendo nel mondo”.

Ma cosa aveva spinto Mertens a scrivere un articolo dall’alto contenuto critico sulla promozione della cultura italiana nel mondo? “Secondo le interpretazioni di autorevoli rappresentanti della comunità italiana in Belgio – continua l’on. Narducci – l’articolo di Mertens traeva origine dalla decisione del Ministero degli affari esteri italiano di richiamare in Patria la direttrice dell'Istituto Italiano di Cultura dopo averla reintegrata a Bruxelles in ottemperanza ad una sentenza emessa in sede giudiziale”.

“Infatti – spiega il parlamentare eletto all’estero – il Ministero degli affari esteri il 12 luglio scorso ha richiamato la direttrice dell’IIC, Sira Miori, inviata a Bruxelles tre mesi prima su richiesta del giudice che aveva condannato la sua illegittima rimozione”.

Attualmente all’IIC di Bruxelles si registra una situazione molto precaria tanto che l’Istituto “è stato affidato alle mani di persone che non hanno dato prova fino ad ora di capacità particolari e brillanti, senza contare le perplessità che suscitano talune scelte amministrative con gravi ricadute sui conti pubblici tali da legittimare sospetti di illecito arricchimento”.

In particolare Narducci segnala il caso dubbio concernente le motivazioni della “locazione di un palazzetto fuori mano dove si tengono i corsi di lingua nonostante la sede dell'IIC sia sufficientemente grande da poterli ospitare”.

L’on. Narducci nel sottolineare che in tali condizioni “l'IIC non è di certo un buon biglietto da visita per la comunità italiana di Bruxelles” precisa che, a Bruxelles, “l’Istituto di Cultura, in una logica di sistema diametralmente opposta all’attuale, dovrebbe svolgere un ruolo prestigioso e propulsivo per il nostro Paese, promuovendo un'immagine degna del nostro patrimonio culturale e della nostra lingua” lamentando anche l’incredibilità del fatto che “si tagliano i già scarsi fondi alla sede in questione e che si tarda a nominare un responsabile dell’Istituto”.

A tal proposito Franco Narducci ricorda che “Goethe, British Council, Alliance Française e Cervantes, hanno stipulato con le Istituzioni Europee accordi per l'insegnamento della rispettiva lingua ai funzionari” mentre l’Italia non dà segnali rassicuranti per la difesa e la promozione della lingua nazionale. Anzi arrivano segnali preoccupanti su questo versante proprio nel momento in cui, a cinque mesi dal richiamo a Roma della direttrice Sira Miori, l'Istituto italiano di cultura risulta ancora “privo di una direzione adeguata agli obiettivi” che è chiamato a raggiungere.

“Pertanto chiediamo al Governo – conclude l’on. Narducci – una assunzione di responsabilità verso la comunità italiana in Belgio e verso l’Italia intera, una assunzione di responsabilità che può avvenire solo con la nomina tempestiva di un nuovo ed autorevole direttore dell’Istituto italiano di cultura a Bruxelles”.

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