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L’ombra sinistra del fascismo

Autore Nicola Tranfaglia

A sentire le dichiarazioni del senatore Maurizio Gasparri, che non è un passante qualsiasi ma addirittura il capogruppo dei senatori di Berlusconi, c’è da provare un brivido alla schiena. Ed è impossibile non ricordare (come è capitato a me, da storico) che è stato il regime fascista di Benito Mussolini a parlare di arresti preventivi per chi voleva manifestare il proprio dissenso.
La Costituzione repubblicana sancisce invece, all’art. 21, che “tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”.
Non bastasse l'articolo 21, gli altri principi contenuti nella carta del 1948 riaffermano ad ogni passo questa e le altre libertà fondamentali che sono alla base di una democrazia moderna.
E allora come fa il senatore Gasparri, che ha giurato sulla Costituzione, a dire una così grande e pericolosa sciocchezza? Forse bisognerebbe chiederlo all’esperto politico almeno con un’apposita interrogazione.
Se neppure i parlamentari osservano la costituzione, come fanno a fare il loro mestiere e addirittura a voler riscrivere le regole costituzionali?
Insomma le domande si affollano di fronte a questa come ad altre sortite di questi giorni.
Non sarà il caso di rimandare a scuola (o a casa) molti esponenti della maggioranza berlusconiana, a cominciare dal loro capo carismatico?

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