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Ragazzi, nevica… tutti in autostrada!!!

Il maltempo infuria ormai da diversi giorni nel centro e nord Italia. La neve ha ricoperto prima la Padania, poi il versante orientale adriatico e infine, superata la barriera appenninica, la Toscana e perfino il Lazio (ahò).

In tutto questo trambusto una persona dotata di un minimo di intelligenza che debba spostarsi cosa fa?
Semplice, se ne sta buona e lascia perdere i viaggi, oppure prende l'unico mezzo relativamente sicuro, cioè il treno, lasciando che sulle strade viaggi soltanto chi non ne può fare a meno, ovvero trasportatori e corrieri, i quali poi sono di solito attrezzati contro le peggiori evenienze, a differenza dei semplici automobilisti.

Parrebbe una considerazione elementare, ma per diverse migliaia di cerebrolesi evidentemente non è così.
E allora, sulla scia di tanti comportamenti individuali demenziali che sommati tra loro danno luogo a situazioni tragiche (code di kilometri sulle autostrade e notti passate all'addiaccio in auto), ecco iniziare il valzer delle accuse. Patetiche.

C'è chi se la prende con la società autostrade, rea di non aver avvertito del pericolo per tempo, come se fossimo in agosto o non si sapesse che razza di meteo imperversa sull'Italia ormai da giorni. Ma, forse, diversi farlocchi sono sintetizzati su Radio Global Warming che in diretta da Cancun ci mette in guardia dai pericoli del riscaldamento globale, chissà mai.
C'è chi si lamenta di essere rimasto 20 ore in autostrada per compiere il tragitto da Milano a Roma, come se tra Milano e Roma non ci fossero una cinquantina di caselli dove, alla bisogna, uscire e cercarsi un albergo. E invece no: resistere, resistere, resistere!
C'è chi se la prende con la Protezione Civile, rea di non aver soccorso adeguatamente le persone rimaste prigioniere durante la notte polare, come se gli uomini della Protezione Civile potessero farsi largo beatamente fra corsie di emergenza ostruite, insufficienti o inesistenti, oppure avessero il potere di materializzarsi dal nulla in mezzo ai tratti di autostrada sperduti tra le foreste appenniniche e poi scomparire in un lampo per tornare a bordo dell'astronave Enterprise del capitano Kirk.
C'è infine chi – il presidente della Regione Toscana, tale Rossi (nomen omen) – invita i cittadini ad agire contro non si sa chi attraverso una class action.

Ci piacerebbe ricordare, anzi la ci garberebbe rammentare al Presidente Rossi, diobòno, 'he se la situazione de' 'hollegamenti stradali e ferroviari in Toscana la fa un po'hettino schifo, è vero, diciamo 'he la 'holpa gli è prima di tutto di 'huel Partito 'he da 60 anni a 'sta parte in Toscana la fa da padrone, boi'hottando scientifi'hamente la realizzazione di arterie fondamentali 'home l'Autostrada de' Due Mari nel tratto Arezzo-Siena-Grosseto, la Dorsale Tirreni'ha nel tratto Livorno-Civitavecchia, la Terza 'Horsia nel tratto autostradale Barberino-Valdi'hiana, il rifacimento di pseudo-superstrade 'home la Firenze-Pisa-Livorno (deh) e la “Autopalio” Siena-Firenze (gli è vero, Nini?) e via dicendo, senza dimenti'hare le analoghe bibli'he mancanze nel settore ferroviario, il tutto 'hon la solerte 'hollaborazione di 'hue simpati'honi de' Verdi, i 'huali, da 'huando la son diventati determinanti a' fini della maggioranza in Regione e nell'Enti Lo'hali più disparati, si son messi di buzzo bòno a bloccare davvero 'gni'hosa adducendo i pretesti più incredibili.
Ora vede, presidente Rossi, l'è pur vero 'he in Toscana se il Partito la dice di votare prima Martini e poi Rossi, la gente li vota 'honvinta, allineata e 'hompatta e magari domani voteranno anche per Campari e poi per Aperol, però la c'è un limite a tutto, Presidente: e Lei vedrà 'he alla fine, invece di sottoscrivere la class action di cui blatera in queste drammati'he ore, i toscani seguiranno ma l'esempio de' pratesi all'ultime elezioni 'homunali e quindi alle prossime regionali decideranno di esercitare una bella “testa di class” action per spedire finalmente accasìna Lei e tutta la su' bella banda, o vedrà!

Detto 'huesto, torniamo all'italiano standard e concludiamo.
Intervistata dal TG2, una vecchietta infreddolita diceva che forse manca un po' di sale nelle strade.
Cara nonnetta, quello che manca non è il sale nelle strade, ma il sale nella zucca di parecchia gente. Speriamo dunque che dopo l'ennesima tragicommedia vissuta in questi giorni, chi ha staccato il cervello lo riattacchi alla svelta e che invece di accusare sempre qualcun altro si assuma invece la responsabilità delle proprie azioni cretine, evitando di ripeterne nell'avvenire.

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