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ITALIA FERITA A MORTE DA UN PREPOTENTE DAL QUALE NON ABBIAMO NULLA DA IMPARARE, ANZI !

A caldo, dopo aver seguito in diretta il decorso parlamentare sulla mozione di sfiducia a questo governo, devo dire onestamente che la mia onestà intellettuale è stata ferita in maniera tanto forte da poter etichettare politicamente l’Italia come un paese del terzo modo, in cui i valori autentici dell’uomo si identificano con il… letamaio, mentre, paradossalmente, si riserva all’arroganza, alla prepotenza, ai mezzi finanziari ed ai venduti della politica, il piedistallo dell’onestà, del buon esempio, quasi a sostituire il Vangelo di Cristo. Il colpo è stato durissimo, anche se questa vittoria di Pirro, per soli 3 voti di scarto, non porterà da nessuna parte se non all’ingovernabilità, alla conflittualità civile, alla fame.

Prevedo adesso un ulteriore mercato delle vacche in cui il premier cercherà di ungere i moderati per allargare la maggioranza, offrendo posti a iosa, pur di restare in sella. E sono anche certo che li troverà in quanto, a certa gente, non interessa altro che il proprio tornaconto, come si è visto durante il voto ad opera di parlamentare che hanno approfittato dell’occasione solo per dare visibilità al loro nome che nessuno aveva mai sentito prima d’ora, se non per motivi di bassa lega. E tutto ciò, alla faccia del popolo italiano.

Ho apprezzato gli interventi di Di Pietro, Casini, Bersani, della Finocchiaro: di fronte a questi interventi, se io fossi stato al posto di Berlusconi, mi sarei suicidato dalla vergogna mentre, al contrario, il premier ha preferito fuggire e nascondersi dietro ad una…faccia di “tola”.

Gli Italiani, dopo aver sbagliato una volta, ora non possono fare più niente fino alla scadenza del mandato di questo governo; infatti, dopo essere stati strumentalizzati, abbindolati, ingannati, utilizzati per il voto, ora sono succubi del prepotente di turno, che sa di poter fare ciò che vuole alla faccia di chi gli dato il consenso, fregandosene di tutti, compreso del Presidente della Repubblica

( caso Verdini docet ! ).

Da questa Italia, ove le condizioni personali me lo permettessero, me ne andrei subito, spinto dalla vergogna di essere Italiano ! E dirlo alla mia età, se vuoi anche con riguardo ai miei predenti professionali, la dice lunga.

Ne vedremo delle belle. Intervenga il Padreterno !

Arnaldo De Porti

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