Ci sono uomini politici in profonda crisi di coscienza. Siamo vicini al giorno del voto di fiducia in Parlamento, e molti che hanno a cuore esclusivamente il bene degli italiani, e non pensano certo ai loro interessi, né agli interessi degli amici e dei parenti, e degli amici dei parenti, non hanno ancora ben valutato se sia giusto dare la fiducia a Berlusconi, oppure sfiduciarlo. Questi uomini d'integerrima moralità, stanno vivendo un dramma interiore ineffabile. Non sarebbe opportuno procrastinare la data del voto di fiducia?
Renato Pierri