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L’ORA DELLE VERIFICHE?

C’è poco da stare allegri. Alla vigilia delle decisioni parlamentari sul Governo Berlusconi, il quadro politico nazionale è deludente. Ora che la “sinistra” non esiste più, e la “destra” ha palesi difficoltà nel confrontarsi con un novello “centro”, il Paese si prepara ad eventi che non erano neppure immaginabili nella scorsa primavera, quando il Cavaliere poteva contare su una grande Maggioranza per attuare tante riforme che, almeno per ora, non hanno trovato concreto riscontro. In altri termini, c’è ancora chi crede che l’Uomo d’Arcore possa trovare il consenso per arrivare alla naturale conclusione del suo mandato. Anche se noi, tutto considerato, non saremmo contrari a consultazioni politiche anticipate motivate. Le ragioni ci sono e sono parecchie. Intanto non ci ha convinto il mancato varo di una normativa per garantire una minore pressione fiscale per i redditi medio/bassi. Condizione fondamentale per garantire, poi, al Paese una maggiore stabilità socio/economica. L’atmosfera dei buoni propositi non esiste più ed il Parlamento è chiuso. L’anomalia, senza ombra di dubbio, è evidente. Continuare la strada dell’attuale Esecutivo porterebbe a concludere il programma elettorale che Berlusconi ci aveva, tanto orgogliosamente, presentato? La formula dubitativa rimane più che valida se si tiene conto che il 2011 inizierà con meno risorse economiche. Il 33% degli italiani, indipendentemente dal loro credo politico, non vedono chiaro nel loro futuro. I Connazionali all’estero che, nonostante tutto, seguono l’evolversi della situazione politica in Patria, sono demotivati; quasi rassegnati a far parte di quella fitta umanità che vota senza concrete speranze di cambiamento. I pensionati italiani, ovunque residenti, dovranno anche fare i conti con i loro trattamenti previdenziali sempre più all’osso. Insomma, le crisi di Governo si superano in ogni caso, quelle economiche resteranno tutte anche nel 2011. Il nostro non è pessimismo dozzinale, ma realismo basato sui fatti che tutti hanno la possibilità di verificare. Il bilancio dello Stato fatica a quadrare. L’evasione fiscale è ancora una realtà nazionale che penalizza principalmente i cittadini onesti che, per fortuna, sono ancora la maggioranza. Resta che l’onestà di un Popolo non si dovrebbe misurare in funzione del carico fiscale al quale lo stesso è sottoposto. L’evasione fiscale è da perseguire; ma siano i nostri politici a dare esempi più edificanti. Gli Onorevoli che hanno sbagliato non hanno mai avuto una condanna esemplare. Del resto, non sono pochi quelli tornati alla ribalta del Parlamento nazionale. Vero è che chi ha il potere, con il consenso della maggioranza degli elettori, lo dovrebbe poter gestire per il benessere del Paese. Ma è proprio così? Silurare Berlusconi a chi realmente conviene? E con che garanzie per la penisola? Siamo stufi delle liti con plateali riappacificazioni che non portano a nulla di concreto. Basta con le “condizioni di parità” che continuano a rivelarsi i soliti specchietti per le allodole. Ci auguriamo che le verifiche, che tutti sembrano volere, possano dare all’Italia uomini degni per garantirne lo sviluppo. Senza assurdi apparentamenti che sarebbero un’offesa all’elettorato nazionale. Tanto per essere ancora più chiari, le situazioni “imposte” non le abbiamo mai sopportate. Come a scrivere, ancora una volta, che gli aspiranti condottieri d’Italia devono meritarsi tanta, ma tanta, fiducia. Forse, per il bene del Paese, potrebbe essere giunto il momento di voltare pagina. Senza polemiche, senza rimpianti, ma con un nuovo Patto di stabilità per la nostra tribolata penisola.

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