Lasciamo che sia la Costituzione a giudicare la politica. In ogni democrazia parlamentare, il legislatore e’ libero di esprimere il proprio voto senza alcun vincolo alcuno, sancitogli dagli articoli 67.68*, della nostra Costituzione. In altre occasioni mi sono espresso verso una modifica degli articoli 67 e 68, con un 67-bis, con l’abolizione dei secondo e terzo comma dell’articolo 68, in base all’articolo terzo: “ La legge e’ uguale per tutti”. Un elettore che vende o compra il voto secondo la legge rischierebbe fino a sei mesi di carcere, un parlamentare che vende il proprio voto per motivo personali e cambia colore politico, ottiene una carica governativa. Quando si dice al di sopra della legge, alla faccia dell’articolo terzo. Il voto e’ eguale e segreto, narra l’articolo 48, ergo non vi e’ nessun distinguo tra voto passivo, attivo e voto in parlamento. Per questo motivo credo fermemente che per attuare in toto, l’art. Cost. 67 e il primo comma dell’aticolo 68, il legislatore in futuro dovra’ espimere il proprio voto in piena e totale segretezza, con l’abolizione del voto nominale, senza vincolo di mandato alcuno. Altresi’ coloro che durante l’esercizio delle loro funzioni si ricredono del mandato ottenuto dall’elettorato, ( unico mandante) dovrebbero lasciare il parlamento In questo modo si mandano a farsi benedire i gruppi misti e i voti di fiducia. Cosi’ parlo’ la Costituzione!
* Art. 67-bis
Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato. I membri del Parlamento non possono essere chiamati a rispondere delle opinioni espresse e dei voti dati nell'esercizio delle loro funzioni.