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Remarks With Italian Prime Minister Silvio Berlusconi Before Their Meeting

Hillary Rodham Clinton
Secretary of State
Palace of Independence

Astana, Kazakhstan

December 1, 2010
SECRETARY CLINTON: (In progress) – to talk together about a number of important issues. The United States highly values the relationship that we have with the prime minister and with Italy. We have no better friend, we have no one who supports the American policies as consistently as Prime Minister Berlusconi has, starting in the Clinton Administration, through the Bush Administration, and now the Obama Administration.

Whether it’s on Afghanistan, where he has stood with us and provided unstinting support, or the work that he and President Sarkozy and others have done in Europe to try to stabilize the situation in Georgia and on so many other matters, the United States, Republican and Democratic administrations like, know that they can count on the prime minister to support the policies and values that Italy and the United States share in common.

OSCE: Hillary Clinton “U.S.A. contano su Berlusconi”

1 Dicembre 2010
Giornata di bilaterali per il Presidente Berlusconi a margine del vertice Osce di Astana in Kazakhstan. Nel primo, durato piu' di mezz'ora, Hillary Clinton ha elogiato il premier ''Le amministrazioni americane, democratiche e repubblicane, sanno che possono contare sul Primo Ministro per realizzare politiche che sostengono i valori che condividiamo''. Per quanto riguarda l’impegno italiano in Afghanistan sempre il segretario di Stato americano ha sottolineato: ''Berlusconi ha garantito un sostegno generoso, ha lavorato in Europa per la stabilizzazione della Georgia'. Infine la Clinton ha ribadito: ''Non abbiamo amico migliore. Nessuno sostiene l'amministrazione americana con la stessa coerenza con la quale in questi anni Berlusconi ha sostenuto le amministrazioni Bush, Clinton e Obama''. A seguire il premier italiano ha incontrato anche il vicepremier britannico Clegg e il Presidente del Kazakhstan Nursultan Nazarbayev.

OSCE: Berlusconi, unire forze per arginare minacce globali

1 Dicembre 2010

“Ora dopo che Usa e Russia hanno rilanciato le loro relazioni c'è la possibilità di riunire le forze per porre un argine a queste minacce globali”.

Lo ha affermato il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, al vertice dell'Osce di Astana in Kazakhstan, nel corso del suo intervento nel quale pone in guardia da “minacce esterne che travalicano i confini dei singoli Stati, che tutti conosciamo: il terrorismo, il crimine organizzato, gli attacchi informatici, la tratta degli essere umani, il traffico internazionale di droga”.

“Valutare le sfide globali che sono molto insidiose in Asia e che trovano in Afghanistan un punto di origine pericoloso. Per questo è importante che ci sia collaborazione tra Osce e Nato. Credo che sia giusto che noi italiani stiamo dando una mano a Karzai e all'Afghanistan con i nostri formatori che stanno dando vita a nuovo esercito che potrà presto prendere in mano direttamente il mantenimento dell'ordine”.

Il premier ha rivendicato il “successo dell'Italia nella lotta al traffico di essere umani” attraverso “il coordinamento continuativo contro lo sfruttamento degli immigrati”.

“Mi ha colpito che qui in Kazakhstan sono presenti 130 etnie e 46 fedi religiose che convivono pacificamente. E' un esempio per noi che nei Balcani abbiamo visto cosa significa la guerra tra Paesi con religioni diversi.

L'Osce svolge un ruolo essenziale nei Balcani e deve continuare a svolgerlo” sollecitando una ripresa “del negoziato per il controllo degli armamenti convenzionali. Credo sia il momento giusto”.

Berlusconi ha ricordato inoltre: “Io ebbi a scrivere i sei punti dell'Accordo con la Nato che era stata creata per difenderesi dall'Unione Sovietica e che invece diveniva alleata della Russia. Il mio Paese nel 2002 fece il primo passo nel dialogo tra Nato e Russia con la firma dell'accordo di Pratica di Mare e ad Astana possiamo andare oltre quel risultato, ovvero costruire una comunità di sicurezza euro-asiatica ed euro-atlantica”.

“Dobbiamo rafforzare la capacità del presidente e del segretario dell'Osce di prendere decisioni e dobbiamo studiare meccanismi per rendere più efficace e rapida la risposta alle minacce e alle sfide alla nostra sicurezza e stabilità. Dobbiamo creare missione di esperti che collaborino con la presidenza nelle aree di crisi, – ha aggiunto il premier – dobbiamo risolvere i conflitti esistenti e prevenire i conflitti che potrebbero emergere attraverso un maggiore coordinamento tra le istituzioni e le 18 missioni dell'Osce che devono lavorare con le altre organizzazioni”.

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