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Prodi: "L’euro non finirà "

LAVORO E DIRITTI

a cura di rassegna.it

Prodi: “L'euro non finirà”

Che interesse ha la Germania a fare cadere l'euro visto che l'euro sta creando la ricchezza della Germania?

L'euro non finirà. Parola di Romano Prodi, che nell'albero genealogico dei padri della moneta unica europea occupa posizioni di vertice. L'ex premier italiano ed ex presidente della Commissione Ue è fiducioso: “La fine dell'euro non solo sarebbe traumatica ma, secondo me, anche impossibile per un motivo anche semplice: che interesse ha la Germania a fare cadere l'euro visto che l'euro sta creando la ricchezza della Germania?'. Prodi l'ha detto ai microfoni di CNR media, per poi spiegare che, ai tempi in cui l'euro ancora non esisteva, “la Germania non aveva un surplus nella sua bilancia commerciale, adesso ha un surplus enorme: nell'ultimo anno più di 200 miliardi di euro con l'euro stabile. La Germania è fortissima. E gli uomini di affari tedeschi non dimenticheranno mai che vendono più della metà nell'area dell'euro. Non penso che vogliano tagliare il ramo su cui sono seduti”.

Il ragionamento non fa una piega. Nei giorni scorsi, in piena emergenza dei mercati e sulla soglia del bailout irlandese, Berlino ha mandato all'Europa messaggi altalenanti: “L'euro è in crisi” (Schaeuble), “La Germania difenderà la moneta” (Merkel). Se ha ragione Prodi, i tedeschi non staccheranno la spina al progetto euro e continueranno a difenderlo anche con nuovi stanziamenti. Ma c'è il problema della Spagna. Perché un conto è aiutare economicamente la piccola Irlanda, un conto è aiutare (come probabilmente accadrà) il piccolo Portogallo. E un conto è dover sostenere un'ipotetica, e assai onerosa per tutti, crisi del debito spagnola.

Si va avanti alla giornata. Oggi il primo ministro spagnolo José Zapatero ha escluso “la necessità di un salvataggio della Spagna”. In un'intervista all'emittente radiofonica Rac1 Zapatero ha avvertito gli investitori che scommettono su un default della Spagna che “sono in errore e andranno contro i propri interessi”. Inoltre Zapatero ha assicurato che Madrid non ha in programma ulteriori aumenti delle tasse né altri tagli nel pubblico impiego.

Eppure le rassicurazioni del governo di Madrid e della sua banca centrale (“la Spagna non è l'Irlanda”) non convincono El País che in un editoriale attacca “la debolezza del debito spagnolo e la vacillante gestione politica' della crisi, sostenendo che l'atteggiamento del governo “mette a rischio l'euro”. 'Senza cadere nell'isteria – scrive il giornale – pare urgente che le autorità economiche europee dispongano di un piano per contenere gli attacchi di panico dei mercati”. 'L'Europa arde, da Lisbona e da Dublino', prosegue l'editoriale del quotidiano spagnolo, 'ma il dramma si gioca in Spagna, a causa dell'abisso fra la minaccia che incombe sul suo debito pubblico e privato e l'apparente distacco del governo”.

I timori per Spagna e Portogallo spingono le quotazioni dell'euro ai nuovi minimi di due mesi. La moneta comune è scesa a 1,3242 dollari. E l'agenzia Bloomberg, citando i dati Cma, aggiorna il bollettino sul rischio default di Spagna, Irlanda e Portogallo: i credit default swaps (cds) sul debito della Spagna hanno toccato nuovi massimi a 320,5 punti, quelli sull'Irlanda sfiorano i 600 punti (599,5) e i contratti sul Portogallo hanno superato i 500 punti (507,5).

Tra l'altro, il differenziale tra i bond decennali spagnoli e i bund tedeschi è salito al 2,65%: il massimo dai tempi dell'introduzione dell'euro. Sale anche il differenziale tra i titoli di stato portoghesi e quelli tedeschi: 4,64%.

Portogallo, Commissione Ue smentisce piano aiuti.E' “assolutamente falso qualsiasi riferimento” a un piano d'aiuto della Commissione europea, “noi non l'abbiamo proposto e loro non l'hanno richiesto”. Lo ha dichiarato il presidente della Commissione Europea, José Barroso, in una conferenza stampa alla sede dell'Ocse. Rassicurazioni sulla situazione economica del Portogallo sono venute anche dal segretario generale dell'Ocse, Angel Gurria, che ha ribadito la sua convinzione sull'efficacia dei provvedimenti adottati dall'esecutivo di Lisbona.

Una replica diretta a quanto scritto oggi dal Financial Times nella sua edizione tedesca, secondo il quale la Bce e alcuni paesi della zona euro starebbero premendo sul Portogallo perché chieda aiuto finanziario al Fondo della Ue e al Fondo monetario internazionale (Fmi).

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