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IL PRINCIPIO DEL DIRITTO AL LAVORO

“Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, una attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società, ammesso che la Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto e il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un'esistenza libera e dignitosa, ammesso ancora una che la Repubblica, sia in grado di rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e la uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese; tutelando il lavoro in tutte le sue forme ed applicazioni”

Questi non sono piu’ articoli amalgamati, ma e’ l’essenza del pricipio del diritto al lavoro, sancito dal primo e secondo articolo della nostra Costituzione:” L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro e riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo, sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.

Provate a leggerlo senza nessun comma o pausa e poi ditemi se non provate indignazione nel vedere il politico di turno che ci parla ancora di democrazia e liberta’. Se mi e’ sfuggito qualche altro articolo fatelo presente alla redazione. Alla prossima…

P.S. Ho omesso gran parte dell’ articolo 35, poiche’ prevede anche un diritto mai attuato, ossia quello di tutelare anche il lavoro all’ estero.

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