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DECRETO RECEPIMENTO DIRETTIVA 28/2009/CE SULLE RINNOVABILI

BENE I PRINCIPI BASE MA DA CORREGGERE GLI ELEMENTI IN CONTRADDIZIONE CON LA POSSIBILITA’DI RAGGIUNGERE GLI OBIETTIVI VINCOLANTI AL 2020

Milano, 30 novembre 2010 – APER, pur riservandosi una più accurata analisi del
documento, apprezza nel complesso l’impostazione dei principi alla base dello
schema di decreto legislativo di recepimento della direttiva rinnovabili 28/2009/CE
licenziato oggi dal Consiglio dei Ministri.
Il provvedimento sembra finalmente dare un respiro di medio e lungo termine
traguardato al 2020 al settore, in coerenza con gli obiettivi del Piano di Azione
Nazionale approvati nel giugno scorso. Esso è stato infatti opportunamente emesso
entro la scadenza posta dalla UE del 5 dicembre 2010, in tempo utile per evitare il
decadimento dell’esercizio della delega.
La modifica principale riguardante il superamento graduale del regime di sostegno
dei certificati verdi per i nuovi impianti a partire dal 2013 e l’introduzione di un
incentivo sulla produzione definito in via amministrata va nella giusta direzione di
introdurre maggiori elementi di stabilità, certezza e di efficienza nel settore, nonché
di ridurre i possibili elementi di speculazione.
Positiva anche la nuova disciplina dei procedimenti autorizzativi basata su un
procedimento unico semplificato specifico per gli impianti a fonti rinnovabili.
Certamente nel corso del successivi passaggi parlamentari occorrerà – a parere di
APER – apportare idonei provvedimenti correttivi ad alcune parti del decreto in
modo da rendere realmente efficace il provvedimento. In particolare occorrerà
intervenire per implementare con maggior celerità di quanto previsto dal testo
odierno (12 mesi) i decreti attuativi che dovranno definire in termini quantitativi e
di operatività i nuovi meccanismi di sostegno. Dodici mesi appaiono troppi e
rischiano di prolungare il periodo di sostanziale stasi dei nuovi sviluppi dei progetti
imprenditoriali.
APER inoltre ritiene che per gli impianti esistenti occorra salvaguardare con maggior
chiarezza i diritti acquisiti e il congruo ritorno degli investimenti in essere.
Infine occorre evitare di introdurre elementi di forte e ravvicinato shock normativo
per le iniziative rinnovabili già in fase di sviluppo, come nel caso degli impianti
fotovoltaici a terra in area agricola, già efficacemente regolamentate non più di 4
mesi fa per il periodo 2011-2013 dal Decreto 6 agosto 2010.
Per ulteriori informazioni:
Claudia Abelli
Responsabile Comunicazione APER
Via Pergolesi 27, 20124 Milano
Tel. (+39) 02 / 6692 673 Fax (+39) 02 / 6749 0140
e-mail: claudia.abelli@aper.it

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