Nel suo intervento alla convention di Federfarma il Ministro della Salute Fazio non ha voluto smentire il suo stretto legame con i grandi difensori di lobby e corporazioni.
Il ministro dei 17000 titolari di farmacie e non dei cittadini italiani ha dimostrato ancora una volta la volontà di voler fare il contrario di quello che un Governo che si dice“liberale” dovrebbe fare, cioè favorire l'impresa privata e combattere le posizioni di monopolio che sono nocive alla professione ed allo sviluppo del Paese. Vendere i farmaci senza la presenza del farmacista vuol dire svilire la professione, far chiudere 3300 aziende private che pagano tasse allo Stato e creare altri 6000 disoccupati.
Il Ministro Fazio tira una corda già tesa per quanto riguarda l'occupazione, ci auguriamo di non dover assistere all'arrampicata di qualche torre da parte di colleghi farmacisti esaperati da una politica che vuole buttarli in strada senza alcuno scopo di risparmio pubblico ma con l'unico scopo di favorire chi gode di una esclusiva posizione di vantaggio professionale ed economico.
Un ministro antiliberale che non vuole i farmaci di fascia C fuori dalle farmacie perché pensa che sia il luogo, la farmacia, e non il professionista a garantire la sicurezza ai cittadini. Un ministro che bada solo a tutelare gli interessi forti.
Federazione Esercizi Farmaceutici
Ufficio stampa
