( questa molto probabilmente e’ la grande rivoluzione a cui pensava anche il grande Monicelli, mentre …volava…verso la…pace dell’anima)
Cari amiche e cari amici (…azzo stamattina mi sono svegliato con un beluscones per capello sara’ il freddo) Noi italiani siamo un popolo anomalo, di santi ( quelli viventi) e di poeti ( tralascio i navigatori migranti perche’ quelli li avremo sempre con noi anche dopo Berlusconi) Un italiano che critica la proprio italianita’ non e’ un rinnegato, ma lo fa per migliorare il paese. Il vero italiano ha il dovere civico e intellettuale, di mettere in discussione se stesso.L’Italia e’ un paese bellissimo, proprio perche’ autocritico! Sottolineare i propri difetti e anomalie e’ indice di democrazia. I veri rinnegati sono coloro, che agendo come gli struzzi, preferiscono mettere la testa sotto la sabbia, o buttare la spazzatura sotto il tappeto ( senza fare nomi a noi noti) Una volta trovandomi a discutere e a criticare il mio paese natio, dieti del cognone ad un signore che mi assecondava, affermandogli: “ Se io critico il mio paese lo faccio perche’ lo conosco e ne vado fiero, tu lo fai, in primis perche’ non lo conosci, in secondo perche’ sei un …politicamente scorretto” ( veramente usai un altro termine) e lo rifarei con tutti; che siano americani o amici anglosassoni. Cosa c’e’ di piu’ bello se non l’autocritica, per crescere e progredire democraticamente?
