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ACQUA: ISDE ACCUSA FAZIO: «ANZICHÀ RISOLVERE IL PROBLEMA, SI AFFANNA PER OTTENERE ULTERIORI DEROGHE»

INCHIESTA TERRA. Dopo Vitorchiano, in provincia di Viterbo, anche a
Velletri è scattato l'allarme arsenico. Antonella Litta dell'Isde accusa:
«Il ministro Fazio avrebbe dovuto intervenire già da tempo per assicurarsi
che le Regioni, gli Ato e le varie segreterie tecniche istituite ad hoc
lavorassero per rendere le acque sicure»

Dopo Vitorchiano, in provincia di Viterbo, anche a Velletri è scattato
l'allarme arsenico. Il sindaco, Fausto Servadio ha emesso un'ordinanza per
vietare l'uso dell'acqua dei rubinetti perché -si legge in un'inchiesta
realizzata dal quotidiano ecologista Terra, in edicola oggi, da Rossella
Anitori- sono troppo alte le concentrazioni del famigerato arsenico,
secondo le analisi della Asl effettuate a ottobre, con punte di oltre 70
microgrammi per litro.
L'Isde, la Società internazionale di medici per l'ambiente ha inviato una
lettera alle principali istituzioni per fare luce sulla vicenda. A chi
parla di 'allarmismo ingiustificato' risponde la referente per l'Italia
dell'Isde, Antonella Litta: « L'Unione europea è un'istituzione di grande
autorevolezza -racconta in un'intervista rilasciata a Terra, in edicola
oggi- e quel che ha deciso corrisponde a ciò che si conosce ormai da
tempo. L'arsenico provoca il cancro e ha un azione di tipo tossico. È bene
che le persone non siano esposte a questa sostanza. Soprattutto i bambini,
a cui la Commissione europea fa esplicito riferimento». E sui pericoli
dell'arsenico: «C'è in gioco la salute di un milione di italiani- continua
Litta-, per non parlare di quella delle generazioni future. Perché
l'arsenico indipendentemente dal quantitativo esercita un azione sul
genoma umano, producendo alterazioni che si possono trasferire da una
generazione all'altra. I dati sono estremamente preoccupanti e ci
impongono di intervenire immediatamente».
In merito alla proposta del ministro Fazio di tornare in sede europea per
chiedere nuove deroghe, stavolta per 20 microgrammi per litro anziché 50,
Antonella Litta accusa: «La considero una decisione estremamente grave-
conclude nell'intervista rilasciata a Terra- soprattutto a fronte del
fatto che il ministero avrebbe dovuto intervenire già da tempo per
assicurarsi che le Regioni, gli Ato e le varie segreterie tecniche
istituite ad hoc lavorassero per rendere le acque sicure. Anziché
risolvere il problema una volta per tutte, in Italia ci si affanna per
ottenere ulteriori deroghe, mentre rimane ancora da capire cosa sia stato
fatto finora in concreto per adeguarsi alle direttive comunitarie e
proteggere la salute delle persone».

Ufficio Stampa:
Assunta Gammardella
Tel. 06/45470700
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