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ITALIANI: UN POPOLO CHE GUARDA AL PASSATO PER RIMANERE NEL PRESENTE, CON LA PAURA DI PROIETTARSI NEL FUTURO

“Senza una revisione costituzionale dei poteri tra l’esecutivo e il legislatore non ci potra’ mai essere pragmaticamente un futuro, per la democrazia rappresentativa e partecipativa.”

Inizio con una antifona: “ Cristoforo Colombo, un italiano costretto ad annetere l’ America ( o una parte di essa) all’ Impero Spagnolo”. Chissa’ forse Colombo e’ stato il primo cervello nostrano a scappare all’ estero. Questo accadeva nel passato. La politica e storia contemporanea italiana non sono di meno e di esempi ne potrei fare una miriade, ma lascio al lettore lavorarci di fantasia. Pensiamo per un solo momento alla nostra politica e storia moderna e ai prvilegi e scudi dei parlamentari, nel 93 ci fu la famosa modifica dell’ articolo 68, per far si che la legge fosse meno disuguale per tutti:” Un immunita’ dal volto umano”, sono quasi due anni che il legislatore guarda al passato, con leggi ad personam, con legittimi impedimenti, lodi variagati, sottoscritti da nomi ben noti: “ Rimanere appunto nel presente, con la paura di proiettarsi nel futuro”. (Anche qui’ il lettore usi la fantasia, leggendo fra le righe) Che dire dell’ articolo 67 e i voti di fiducia, origine di tanti ribaltoni storici e fonte di stagnazione socio-politica. Come ho’ gia’ detto in altre occasioni, il mandato senza vincolo, non e’ affatto un ennesimo privilegio o scudo per il legislatore, bensi’ un principio democratico, onde evitare la sottomissione da parte del rappresentante sovrano all’esecutivo. Vorrei soffermarmi ancora una volta su questi due punti contrastanti. Con i voti di fiducia da parte dell’esecutivo, il legislatore ripristina il mandato imperiale, con il mandato senza vincolo, (ammesso che non ci sia un cambio di vestito politico) bilancia ( o dovrebbe) le due cose. Oggi sappiamo che non e’ cosi’ e il caso dei finiani n’e’ una prova, costretti, dopo l’espulsione di Fini dal PDL da parte del Presidente del Consiglio, a vestire un nuovo abito politico, quando sarebbe bastato un semplice ripensamento e dialogo con quest’ultimi, come avviene ( o dovrebbe) in ogni democrazia moderna. Senza una revisione costituzionale dei poteri tra l’esecutivo e il legislatore non ci potra’ mai essere pragmaticamente un futuro, per la democrazia rappresentativa e partecipativa. Senza peccare di presunzione e da comune mortale, lascio l’ approfondimento di questo argomento ai politologi e costituzionalisti emeriti!

Continuazione de: I RIBALTONI SERVONO A SALVAGUARDARE E RAFFORZARE LA DEMOCRAZIA?

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