Il C.C.S.T. – Coordinamento Comitati Spontanei Torinesi si unisce all'accorato appello di Benedetto XVI per la liberazione di Asia Bibi, la donna cristiana condannata a morte in Pakistan per blasfemia. Chiediamo a gran voce che si intervenga per fermare l'anacronistica mano del boia pakistano che, in spregio a qualsiasi principio di libertà religiosa e di tolleranza, vuole mettere fine alla vita di una donna solo perché di fede cristiana.
A Torino non sono ancora sopite le polemiche relative all'opportunità di edificare una moschea in via Urbino. Il C.C.S.T. è intervenuto nella vicenda cercando di coniugare le legittime esigenze della comunità musulmana torinese, che chiede di avere un posto dignitoso ove pregare, ai timori dei residenti, preoccupati per l'insorgere del fondamentalismo religioso ed il conseguente peggioramento della qualità della vita nel quartiere.
Per dimostrare che è possibile la convivenza tra uomini di buona volontà, a Torino come in Pakistan, speriamo che a questo nostro appello si uniscano senza indugio i rappresentanti della CO.RE.IS. (Comunità Religiosa Islamica) per il Piemonte che, in passato, hanno già saputo dimostrare la volontà di smarcarsi dall'intolleranza e dal fondamentalismo.
Ufficio Stampa
C.C.S.T. – Coordinamento Comitati Spontanei Torinesi
Torino, 21 novembre 2010
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