Laura e le sue cinque lauree sempre in prima linea per i diritti degli ultimi

È insegnante all’Istituto comprensivo

—NOVA MILANESE— IN TASCA HA CINQUE lauree, non una. In testa mille idee, non una. Davanti, invece, un unico obiettivo: dare il suo contributo – piccolo o grande che sia non importa – per un mondo almeno un po’ migliore. Non con il fumo, bensì con tanto “arrosto”: libri, eventi, pubblicazioni, video. Laura Tussi è un vulcano. Una donna che è, insieme, docente, ricercatrice, scrittrice, giornalista, pedagogista. «La sua determinazione e la sua tenacia sono davvero incredibili – racconta di lei l’amico Moni Ovadia -, tutti sappiamo che senza santi in paradiso, nel campo dell’università, non c’è possibilità di fare strada, se non sei amica del barone o dell’amico: lei invece è uno dei rari esempi di chi crede ai valori della conoscenza, al di là dei favori che si possono ricevere». E questa grande conoscenza la mette al servizio di ciò in cui crede, attraverso una serie di eventi sul territorio brianzolo, promossi insieme al Comune di Nova e all’istituto comprensivo via Prati di Desio per il quale lavora. Con un occhio puntato verso i più deboli, come ad esempio i tanti stranieri che arrivano in Brianza e fanno fatica a integrarsi, magari anche perchè a volte incontrano ostacoli di vario tipo: «Gli episodi di crescente intolleranza e sfruttamento del lavoro degli immigrati – spiega – le umiliazioni dei giovani che devono dimostrare di essere degni del paese in cui sono giunti i loro padri, chiedono il coraggio della parola che sappia condannare le ingiustizie e le discriminazioni, lenire il silenzio degli oppressi, condannando la tracotanza degli oppressori, per cui sono necessari programmi politici finalizzati al dialogo tra culture in cerca di soluzione ai problemi di sicurezza fisica dei migranti, di spazi di libertà, di opportunità lavorative, dove il concetto di intercultura assume molteplici accezioni». Un concetto, quello di intercultura, che cerca di mettere sempre nella sua “vetrina” personale: «Intercultura significa attenzione per il diverso inteso come l’altro da noi, il più debole, il più umile, lo sconosciuto e colui che non si vuol far conoscere. Significa condividere con l’altro la propria interiorità, la passione, la sofferenza, il dolore di essere giudicati diversi».
MEMORIA. È questa la parola chiave con cui Laura Tussi apre tutte le porte a cui tiene tremendamente: quelle dell’integrazione, della pace, della Costituzione, dei diritti umani, delle Pari opportunità, della lotta alle mafie. Lei, novese di 37 anni, di quella parola così ricca di significati ne ha fatta una ragione di vita. Che dispiega quotidianamente nel suo impegno a scuola, con le nuove generazioni, e davanti a un computer, quando scrive i suoi libri (già quattro quelli usciti e il quinto in arrivo, intitolato “Il Pensiero delle Differenze. Dall’Intercultura all’Educazione alla Pace” edito da Aracne – Roma), «perché il mio sogno è che questi valori si possano attualizzare e si riesca a trasmetterli ai giovani, affinché invertano la rotta di una società e di una politica, che stanno andando alla deriva». E proprio per rendere moderni questi insegnamenti e andare incontro ai ragazzi, utilizza anche le tecnologie, con un apposito canale su youtube (www.youtube. com/lauratussi) in cui raccoglie i video delle sue iniziative. Cuore pulsante del suo impegno è il progetto “Per non dimenticare”, che segue la strada tracciata nei decenni dal Comune di Nova Milanese, dalla Biblioteca Civica Popolare e dal suo storico responsabile Giuseppe Paleari, con la raccolta di testimonianze, di documentazioni, videointerviste e biografie degli ex deportati sopravvissuti. Un nuovo filone di iniziative promosso da Laura Tussi per conto dell’Istituto comprensivo via Prati di Desio (il cui dirigente Gianni Trezzi, è molto sensibile a questi temi), con la collaborazione di una schiera di associazioni sociali e culturali, dall’Anpi all’Aned a Emergency, da Peacelink alla Casa della Cultura di Milano e tante altre, con il patrocinio dei Comuni di Nova, Cormano e Cesate: di cosa si tratta? «Di incontri che facciamo con le scuole e nelle scuole, in particolare le superiori – spiega – affrontando vari temi legati ai valori che vogliamo diffondere, con la partecipazione di spessore civile e sociale». Il progetto, infatti, è sostenuto da personalità del calibro diMoni Ovadia, Renato Sarti, Bebo Storti, Roberto Zaccaria e tanti altri. Moni Ovadia ha aperto il ciclo di eventi recentemente, presentando il libro “Memorie e Olocausto” di Laura. Roberto Zaccaria, onorevole e professore, oltre che ex presidente della Rai, sarà invece il primattore del prossimo incontro del 6 novembre nell’auditorium comunale di Nova sul tema “Educazione alla Cittadinanza e Costituzione… per non dimenticare”. Già in questa occasione si inizierà a parlare anche di legalità e di lotta alle mafie, uno degli argomenti verso i quali si sta più concentrando il percorso, visto l’evolversi delle cronache anche in Brianza, «poi lo faremo in maniera ancora più approfondita il 27 novembre – spiega la scrittrice – quando al liceo Curie di Meda sarà ospite Iole Garuti, la direttrice dell’associazione Saveria Antiochia Omicron (Osservatorio Milanese sulla Criminalità organizzata al nord): io credo fermamente nel parallelismo fra l’antifascismo, la Resistenza partigiana e la lotta alle mafie: come le Deportazioni del nazifascismo e il regime dittatoriale negavano qualsiasi libertà, così lo fa la malavita organizzata». E dopo Meda, lo stesso incontro verrà replicato all’Itis Fermi di Desio. «Vogliamo favorire un rinnovamento sociale – spiega Laura – che parta da qui, che parta dai giovani e da questi capisaldi, per arrivare fin dove possibile». Un impegno, un progetto, un sogno che porta avanti con grande passione, costanza e convinzione, sostenuta da una fitta rete di collaborazioni. Come sono lontani i tempi in cui, nel ’99, aveva iniziato la sua carriera lavorativa come messo notificatore dell’Esatri… Se allora lavorava per far riscuotere le tasse, adesso lavora per scuotere le coscienze: «Ed è necessario ripercorrere l’analisi del passato storico – ripete spesso nei suoi interventi – per evitare di compiere gli errori della storia, a livello di violazione della dignità delle donne e degli uomini e dei diritti imprescindibili della persona, sanciti dalla Carta Costituzionale democratica e dalla Dichiarazione Universale dei diritti umani».

di ALESSANDRO CRISAFULLI

Articolo tratto da “IL GIORNO” di Domenica 31 ottobre 2010

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