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VCO SANITA’: I NODI AL PETTINE

Se qualcuno guardasse con attenzione i bilanci dello stato e della regione, davanti al robusto piano di risparmio che forzatamente anche la Regione Piemonte deve mettere in campo per tener conto dei necessari tagli sanitari legarti al patto di stabilità capirebbe subito che o il VCO prenderà una posizione unitaria, credibile e razionale per gestire la propria sanità o questa volta le scelte lasceranno il segno.

Siamo ancora alle bozze, ma il rischio che ci restino sul territorio solo due ospedali di terzo livello è serio e se alla fine ciò non avverrà è solo perché credo che i quattro consiglieri regionali eletti in zona si daranno adeguatamente da fare.

Scordiamoci però che a Torino ci concederanno due ospedali entrambi di livello provinciale (2° livello) e quindi il rischio è che Domodossola cannibalizzi Verbania, o viceversa. Il problema principale è far coesistere (e pagare) due DEA in due strutture diverse e allora per salvare il salvabile ci sarebbe solo una strada: vendere l’ idea dell’ “Ospedale unico plurisede” come fosse cosa seria e cercare di tenere in piedi due pezzi di DEA più o meno completi, magari un po’ diversi tra loro tendendo a dividerli per specialità in modo da non far retrocedere uno dei due ospedali.

DEA per una prima, buona accoglienza con soluzione di oltre il 90% dei casi (come già avviene ora) mentre quelli più gravi dovranno essere dirottati verso un’ unica area medica e/o chirurgica provinciale. Questa sarebbe anche la strada per una progressiva “specializzazione” dei due ospedali attuali limitando reciprocamente i doppioni e permettendo un livello dignitoso di cure, che è cosa ben più importante rispetto agli aspetti economici. Ma basteranno i mezzi disponibili?

Unica alternativa a questa proposta sarebbe appunto avere un solo ospedale con il DEA e l’altro conseguentemente di 3° livello scegliendo quello che ha o potrebbe avere in breve tempo le strutture necessarie e più complete: cosa forse saggia, ma scelta di rottura. Avremo mai il coraggio di percorrere questa strada? Attenti, però, perché non mettendosi d’accordo l’alternativa è che il DEA più vicino sia piazzato a Borgomanero, con buona pace di tutti.

C’è infine un aspetto che dovrebbe comunque far meditare, ovvero che la divisione dei reparti non solo oggi costa di più, ma abbassa la qualità dell’assistenza, realtà che si tende a dimenticare. Io preferirei essere curato meglio indipendentemente dalla sede, ma qualche amministratore o comitato temo sosterrà il contrario, avviando le relative crociate… quindi aspettiamoci una nuova, imminente bagarre.

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