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Politica oggi !

Dopo aver assistito attonito ieri sera 8 novembre 2010 alla trasmissione “Porta a Porta” di Bruno Vespa, posso avanzare l’opinione (mia personale per carità) che il quadro politico nazionale sia ormai così tanto deteriorato che parlare di politica in senso lato, pare un eufemismo. In questa disastrosa situazione desidero però riportare a galla dalla mia memoria, alcuni ricordi di bambino per fare un paragone, cercando di capire quale può essere i “disegno di insieme” che spinge la quasi totalità della classe dirigente attuale all’irresponsabilità e al perpetuo ed incomprensibile litigio.
Quando ero piccino dicevo, e non parliamo di due ere geologiche fa, potevo essere a volte, spettatore involontario di alcune trasmissioni politiche che tanto appassionavano papà. Di solito ciò succedeva in concomitanza di un appuntamento elettorale, ma potevano essere anche trasmissioni a programma, in cui i rappresentanti dei vari Partiti dell’allora arco costituzionale, andavano in Tv per esporre le loro idee, i loro provvedimenti su particolari problematiche del Paese o proposte alternative al governo.
Ricordo anche lo schema generale di queste “tribune politiche” così venivano chiamate. C’èra un conduttore che fungeva da moderatore che proponeva dei temi o poneva particolari domande, ed un certo numero di politici che in un ordine quasi religioso, rispondevano o esponevano il loro pensiero.
Certo erano trasmissioni poco vivaci per noi bambini, che viste attraverso il filtro di uno schermo in bianco e nero, potevano apparire di una noia mortale e condurre al sonno anche la persona adulta più vispa ed interessata. Erano comunque trasmissioni in cui la politica praticata a Montecitorio usciva dall’aula parlamentare ed entrava nelle case degli elettori per parlare agli italiani e farsi capire. Gli argomenti – per quanto astratti e incomprensibili ai più – erano riconducibili ai problemi che viveva il Paese reale e la gente comune. I politici poi, si arringavano tra loro duellando con le sole armi della correttezza professionale loro, basate sull’ideologia di fondo, le proposte e la dialettica.
Poteva in talune occasioni mancare una proposta, ma il buon politico aveva dalla sua l’ideologia di origine alla quale aggrapparsi facendo uso delle sue capacità dialettiche. Altri politici, meno bravi con la favella, potevano sopperire con idee e proposte di peso. Epici gli scontri nel tempo, che videro contrapposti personaggi del calibro di Almirante, Berlinguer e Andreotti, ma anche Craxi e Pannella fino ad arrivare a Bertinotti, che confesso è un politico di cui oggi sento la mancanza, e che pur non condividendone le idee di principio, ho sempre ascoltato volentieri.
Quando la trasmissione terminava, e si spegneva il televisore, se si era persona attenta ed interessata si poteva tirare autonomamente delle somme, traendone un’opinione, basata appunto su proposte e capacità di esposizione dei vari personaggi, che filtrate attraverso le idee politiche proprie, consentiva al telespettatore d’avere un’opinione, o di essere nella condizione di effettuare una scelta elettorale convinta.

Confesso candidamente che ieri sera, quando, terminata la trasmissione, ho imboccato la via del riposo, in testa avevo soltanto confusione e una serie di quesiti irrisolti.
Probabilmente, passando gli anni, devo aver perso la freschezza e la rapidità del comprendere, ma ritengo che certi spettacoli circensi, abbiamo bisogno in primis di un domatore qualificato, per evitare che lo spettacolo venga tramutato in rissa. Viene da pensare infatti, che Bruno Vespa riceva una ricompensa tanto più alta quanto alto è il livello di caos in studio.
E poi, possiamo parlare di politica quando nei primi 30 minuti di trasmissione, due ministri dell’attuale governo ed un deputato della coalizione di maggioranza governativa litigano per un motivo incomprensibile davanti ad altrettanti rappresentanti dell’opposizione ? L’opposizione poi ritiene d’essere una opzione credibile se, invece di intervenire a domare il mancato “incontro di pugilato” avvantaggiandosi con proposte serie e fattibili, non ha fatto altro che cavalcare l’onda disfattista al grido di “tanto peggio tanto meglio” ?

Che dire poi degli invitati che entrano in pista a sorpresa – come fossero clown – “disturbando” le eventuali (poche per la verità) esposizioni compiute ? Che facciano parte del copione anche loro ?
Pare di si. Tutti e tutto sembra, debbano contribuire per quanto possibile a occultare le responsabilità e l’incapacità conclamata di questa classe politica ed il suo enturage fatto di interessati leccapiedi e portaborse. Il caos allora acquisisce l’importanza necessaria a nascondere agli italiani la realtà, a nascondere il baratro in cui stiamo già precipitando.
Completa questo quadro per nulla edificante, un pubblico “selezionato”, che in sala applaude a tratti. Ma cosa applauda, chi e perché lo fa però, non ci è dato di sapere !
Perché dico pubblico selezionato ?
Perché, se mai dovessi assistere dal vivo ad una vergogna simile, non ci impiegherei un minuto ad utilizzare le mie scarpe (come si fece in Iraq) per risollevare il livello di credibilità di questo Paese !
E sarebbero due scarpe non sciupate credo, utili forse a fornire ai maggiori quotidiani mondiali una notizia da prima pagina valida ad occultare almeno per un giorno, la vergogna espressa da questa repubblica nel mondo intero, contribuendo a risollevare dal liquame in cui sono immersi l’onore di un popolo e la dignità di una nazione !

Alberto Conterio – 09.11.2010
Commissario per il Piemonte di
Alleanza Monarchica – Stella e Corona

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