Site icon archivio di politicamentecorretto.com

ANDU Università : Un miliardo NON per il DDL

1. Fermiamo la controriforma!
2. Il PD 'ritiri' il suo DDL
3. Il falso “ruolo unico”
4. Appello: “Atenei fuori dalla “CRUI”
5. Giavazzi non sa cosa scrive
6. A Pisa sulla rottamazione

1. Fermiamo la controriforma!
Un miliardo all'Universita' nella Finanziaria. Questo ha annunciato oggi
Tremonti, ministro vero dell'Universita'. Si tratterebbe di un recupero
parziale dei tagli, forse sufficienti a fare sopravvivere gli Atenei. In
ogni caso questi soldi NON devono servire a finanziare la Controriforma
dell'Universita' che si vorrebbe fare approvare alla Camera entro il 25
novembre. Una riaccellerazione dell'iter di un provvedimento che
toglierebbe del tutto all'Universita' autonomia e democrazia e che il mondo
universitario chiede invece di ritirare.
I poteri forti (con in testa la Confindustria e i Rettori della CRUI)
hanno deciso di imporre il loro DDL, servendosi di “un parlamento
commissariato”, composto da persone, “fedeli di un capo di destra, di
centro, di sinistra”, che non rappresentano nessuno, secondo quanto ha
recentemente affermato E. Letta, vice-segretario del PD.
Ed E. Letta, “capo di sinistra(?)”, ha pubblicamente dichiarato di
condividere la linea di Confindustria sul DDL. E la Confindustria vuole, ad
ogni costo e con tutti i mezzi, l'approvazione del 'suo' DDL le cui basi
sono state (pre)stabilite gia' nel 2003, con la 'collaborazione'
dell'accademia che conta di sinistra, di centro e di destra.
Ancora una volta contro l'Universita' si vogliono imporre leggi decise
fuori dal Parlamnero da coloro che operano da decenni per demolire
l'Universita' statale atraverso leggi devastanti: finta autonomia
finanziaria e statutaria, finti concorsi locali, “3 + 2”, svuotamento del
CUN,, crescenti tagli, aumento illimitato del precariato, blocco del
reclutamento e delle carriere.
Ancora oggi nessun Gruppo parlamentare ha chiarito perche' e chi ha deciso
di riaccelerare l'iter del DDl e nessun Gruppo parlamentare e nessun
Deputato ha ancora dato risposta alla richiesta “di aprire finalmente un
serio e ampio confronto con l'Universita' e di smettere di interloquire
esclusivamente con la Confindustria, che ha interesse a monopolizzare la
gestione delle risorse pubbliche destinate alla ricerca, e con la CRUI, che
non rappresenta gli Atenei, ma solo i Rettori”. Questa richiesta e' stata
avanzata da 18 Organizzazioni dell'Universita' rappresentative dei docenti,
dei tecnico-amministraivi e degli studenti.
Per ascoltare/vedere la Conferenza stampa di Tremonti e l'intervento di E.
Letta e per rileggere la sua dichiarazione 'pro-Confindustria' cliccare:
http://www.andu-universita.it/2010/11/05/ddl-mortale/

2. Il PD 'ritiri' il suo DDL.
Gianfelice Rocca ha scritto che la riforma “presenta FORTI punti di
contatto anche con quella presentata dal Pd l'anno scorso, a partire dai
meccanismi di reclutamento e di governance.”
Marco Meloni, responsabile nazionale del PD per l'Universita', invece,
rispondendo ad un tervento di Francesco Sylos Labini, scrive: “Quanto alla
“condivisione del PD”, richiamata da Gianfelice Rocca, non si puo'
sostenere che il DDL Gelmini presenti “forti punti di contatto” con le
proposte del PD. Vi e' forse qualche sovrapposizione meramente
nominalistica (sic!)”.
Evidentemente Meloni non ha letto il DDL presentato dal suo Partito che,
soprattutto per quanto riguarda 'governance', coincide con quanto previsto
dal DDL governativo e con quanto SCRITTO dalla confindustriale “lobby
trasversale” TreeELLEe gia' nel 2003.
Il PD tenta ancora di presentarsi come oppositore ad un DDL che e' anche
suo. Un tentativo inutile fino a quando questo Partito non ritirera' il suo
DDL, non smentira' la dichiarazione del suo Vice-segretario e non chiedera'
il RITIRO del DDL in discussione alla Camera.
Per leggere quanto scritto da Rocca, da Meloni, nel DDL del PD e dalla
TreeLLLe cliccare:
http://www.andu-universita.it/2010/11/05/ddl-mortale/

3. Il falso “ruolo unico”.
Si parla, sempre piu' e da piu' parti, di “ruolo unico” della docenza.
Bene: e' quanto chiede da anni l'ANDU. Ma cose' un ruolo unico? E quello
gia' previsto dal DPR 382 del 1980 (art. 1)? Evidentemente no, perche' in
realta' le fascie degli ordinari e degli associati sono due DISTINTI ruoli.
In fatti un associato per passare di fascia deve superare una prova
comparativa necessaria per occupare un 'posto' di ordinario. In altri
termini, non e' sufficiente ad un associato avere riconosciuto che la sua
attivita' didatica e scientifica e' 'da ordinario', ma deve anche fare i
conti con la disponibilita' dei posti e con gli altri concorrenti a quello
stesso posto.
Neemmeno quanto proposto dal PD e' un vero ruolo unico. Infatti il PD
prevede, come la “382”, un numero contingentato di 'posti': “Il consiglio
di amministrazione di ciascuna universita' determina il numero massimo di
professori di CIASCUN livello che possono prestare servizio nell'ateneo con
costi stipendiali sostenibili per II bilancio.” (comma 8 dell'articolo
presentato come emendamento al DDL dal PD). Questo significa che non tutti
gli associati (ribatezzati professori di secondo livello) la cui attivita'
venisse giudicata come 'propria' di un ordinario potrebbero diventarlo a
tutti gli effetti, perche' deve fare i conti con il “numero massimo” di
ordinari prestabilito e con eventuali altri aspiranti allo stesso 'posto'.
Insomma anche per il PD i ruoli devono diventare due, mentre gli va bene la
messa ad esaurimento del'attuale 'terzo ruolo' dei ricercatori che
potranno, per i prossimi sei anni, aspirare a diventare professori ad
esaurimento di terzo livello del ruolo (non)unico. NON e' uno scherzo: il
PD offre agli attuali ricercatori, che gia' svolgono attivita' didattica e
scientifica come i professori, di diventare professori di terzo livello ad
esaurimento, sottoponendosi prima ad un valutazione nazionale.
Il fatto e' che, ancora una volta, il PD 'rispetta' i voleri e gli
interessi dell'accademia che conta (soprattutto quella di Giurisprudenza)
che si oppone (e si e' opposta con tutti i mezzi) alla trasformazione del
ruolo dei ricercatori in terza fascia dei professori, ruolo che non deve
essere comunque messo ad esaurimento se non si vuole incrementare e
allungare il precariato.
L'ANDU da anni propone un VERO ruolo unico, in tre fasce, con il passaggio
da una fascia all'altra 'solo' (senza alcuna ulteriore scelta locale)
attraverso un giudizio nazionale individuale e con il relativo incremento
economico a carico di uno specifico fondo nazionale. I falsi ruoli unici
hanno solo l'obiettivo di salvaguardare il nepotismo baronale, male sommmo
dell'accademia italiana.
Pe leggere la 382, l'emendandamento del PD e l'articolata proposta
dell'ANDU cliccare:
http://www.andu-universita.it/2010/11/05/ddl-mortale/

4. Appello: “Atenei fuori dalla “CRUI”.
Il Coordinamento nazionale dei precari (CPU) ha lanciato un Appello per
interrompere il finanziamento della CRUI da parte degli Atenei in quanto
essa non e' “ormai piu' in grado di svolgere in maniera credibile le
funzioni previste dal suo stesso statuto (rappresentare le universita'
italiane e valorizzarne l’autonomia)”. Il fatto e' che la CRUI non ha mai
rappresentato l'Universita' italiana perche' non lo puo' 'strutturalmente'
fare. Infatti i Rettori sono eletti per gestire i propri Atenei e
rappresentarne/difederne gli specifici e differenti interessi. Un Organigmo
somma di rappresentanti di interessi particolari non puo' salvaguardare gli
interessi di tutti gli Atenei. Peraltro la CRUI, nella sostanza, da tempo
non esiste piu' nemmeno per finta, 'sostituita' da tante 'CRUI': quella
degli Atenei autoeccellenti, quella lombarda, quella meridionale, quella
delle private, quella degli Atenei a statuto speciale. La CRUI (o meglio
una parte dei Rettori) e' invece capacissima di volere e sostenere, contro
il mondo universitario, un DDL che fa diventare i Rettori sovrani assoluti
di Atenei trasformati in ASL, privati di ogni autonomia e democrazia.
Per rappresentare il Sistema delle Universita' italiane occorrerebbe un
Organismo nazionale, composto con membri TUTTI direttamenti eletti,
espressi da tutte le componenti e con l'elezione dei docenti svolta in
maniera non frammentatta e non corporativa. Un Organismo dotatato di
autonomia e capace di difendere l'autonomia degli Atenei dai poteri forti
politici e accademici. Questo e' quanto proposto da anni da diverse
Organizzazioni della docenza e, in particolare, dall'ANDU.
Per leggere l'Appello cliccare:
http://www.andu-universita.it/2010/11/05/ddl-mortale/

5. Giavazzi non sa cosa scrive.
Invitiamo a leggere un intervento di Giuseppe De Nicolao, dell'Universita'
di Pavia, che analizza le tante 'imprecisioni' dell'ultimo (l'ennesimo)
fondo di Francescho Giavazzi sul 'suo' Corriere della Sera.
Scrive, tra l'altro De Nicolao: “per rimanere al passo con le altre
nazioni, dovremmo aumentare il numero di giovani che ricevono una
formazione universitaria, dedicando loro più risorse sia in termini di
strutture che di personale.”
Per leggere il fondo di Giavazzi e il commento di De Nicolao cliccare;
http://www.andu-universita.it/2010/05/17/a-pavia/

6. A Pisa sulla rottamazione.
Segnaliamo un intervento di Mauro Stampacchia sulla rottamazione dei
ricercatori.
Per leggere l'intervento di Stampacchia cliccare:
http://www.andu-universita.it/2010/03/09/a-pisa/

===========================
= per ricevere notizie dall'ANDU: inviare una e-mail ad anduesec@tin.it con
oggetto “notizie ANDU”
= per non ricevere piu' notizie dall'ANDU: inviare una e-mail ad
anduesec@tin.it con oggetto “rimuovi”
== I documenti dell'ANDU sono inviati a circa 16.000 Professori,
Ricercatori, Dottori e Dottorandi di ricerca, Studenti, ai Presidi, ai
Rettori, al Ministero, ai Parlamentari e agli Organi di informazione.

====== Sito dell'ANDU (www.andu-universita.it):
= le notizie aggiornate sugli Atenei si trovano (in ordine alfabetico)
nella colonna a sinistra della home page del sito;
= e' possibile inviare commenti ai documenti e agli interventi gia'
pubblicati e proporre nuovi interventi;
= per ricevere in tempo reale l'avviso di nuovi articoli o di nuovi
commenti e' sufficiente inserire la propria e-mail nell'apposito spazio (in
alto a sinistra);
= per iscriversi all'ANDU cliccare:
http://www.andu-universita.it/come-aderire/

Informazione equidistante ed imparziale, che offre voce a tutte le fonti di informazione

Exit mobile version