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L’esito del processo canonico è scontato. Natuzza salirà  agli onori degli altari. Ma è cristianesimo questo?

Mercoledì sera, 3 novembre, Bruno Vespa ha dedicato la trasmissione alla terza delle sue passioni: miracoli e stimmate. La prima, stando al numero di trasmissioni che vi dedica, è costituita dai fattacci di cronaca nera. La seconda, alla politica. L'altra sera si parlava di Natuzza Evolo. L’immagine che è stata mostrata più di sovente è stata quella piuttosto raccapricciante delle stimmate sul corpo di Natuzza. Tra gli illustri invitati: Luisa Corna e Walter Nudo. C'era poi un vescovo, un giornalista, ed altri, ma, come sempre accade nelle trasmissioni vespine dedicate a temi religiosi, era assolutamente assente una voce cristiana che potesse dimostrare che le stimmate sono teologicamente un assurdo. E' impossibile, infatti, attribuire a Dio un intervento che produca effetti negativi (piaghe dolorose e sanguinolenti) sul corpo delle sue creature. Sarebbe come bestemmiare. La piaghe le producono gli uomini. Ma chi era Natuzza? Era una persona analfabeta che del Vangelo aveva capito assai poco. Analfabeta, ma capace di ricorrere a piccole furbizie: «Io ripeto solo quello che l'angelo mi dice. Ad esempio se una mamma mi chiede: “Di che è morto mio figlio?”, e dice questo per provarmi, l'angelo mi risponde: “Lei lo sa già”, ed io dico a quella persona: “Voi lo sapete” » (Natuzza Evolo e gli Angeli – don Marcello Stanzione). Oppure furbetto era l'angelo? Ma come descriveva Natuzza gli angeli con i quali aveva tanta familiarità? Diceva che erano “bambini bellissimi, luminosi, sollevati da terra”. L'esito del processo canonico è scontato. Natuzza salirà agli onori degli altari. Ma è cristianesimo questo?

Miriam Della Croce

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