SILVIO BERLUSCONI

Intevento di Mario Michele Pascale, candidato alle primarie nazionali del centrosinistra

A questo punto dovrei, come candidato alle primarie del centrosinistra, come essere umano dotato di capacità di pensiero e sensibilità, parlare male di Silvio Berlusconi.
La sua ultima uscita sui gay è stata a dir poco imbarazzante, degna di un troglodita e connotante un'anima piccola, meschina.
Potrei unirmi al coro di chi, giustamente, parla male di Silvio; ripeteremmo tutti la stessa cosa, sulla quale siamo ostinatamente tutti d'accordo.
Preferisco però parlare dell'altra Italia, quella che nel bene e nel male, qualsiasi cosa accada, qualsiasi cosa Berlusconi e i suoi facciano e dicano, in cui, si badi bene, i rigurgiti omofobi e le escort (stagionate o non) sono cose piccole rispetto al “sistema” Berlusconi, fatto di grandi interessi, grandi affari ed una grande quantità di melma.

Guardo dall'altra parte e vedo un'Italia diversa, che può essere erosa, può perdere qualche pezzo, ma è organica a Silvio Berlusconi e che anzi, più il “sistema” Berlusconi è sporco, lercio, nascosto, più allontana i cittadini dalle istituzioni e dai propri diritti, più è “ad personam”, più arricchisce i ricchi, più impoverisce i poveri, più piace.
Potremmo, noi “onesti” che stiamo dall'altra parte della barricata, pacificare la nostra coscienza dicendoci che sono, quelli dell'altra Italia, tutti dipendenti delle aziende di famiglia, persone colluse, famigli dei vassalli.
Non è così, o meglio, non è totalmente così; parte di queste persone, la gran parte, sono al di fuori dei privilegi.
Essi venerano Berlusconi per via teologica, qualsiasi cosa dica o faccia.

Cosa sopravviverà alla fine biologica di Silvio Berlusconi?
Non lui, non i suoi attuali colonnelli, ma il suo sistema si, quello sopravviverà.
Già ora, a sinistra, accettando e praticando la personalizzazione della politica nel leader e con l'idea di messia, stiamo facendo la nostra parte per aiutare il sistema Berlusconi a prolungarsi biologicamente. A destra, nell'altra Italia, questo sopravviverà come prassi quotidiana, codificando la rozzezza applicata alla politica, promuovendo un arretramento dei diritti, rendendo ancora più barbaro il clima intellettuale e culturale del paese. E questo non sarà che l'inizio.

In verità, sdegno e grandi dichiarazioni a parte, nessuno ancora si oppone realmente a Berlusconi e al suo sistema.

Mi piace vedere che esiste un'Italia civile, di cui io stesso faccio parte. Non posso fare a meno, però, di guardare la sua grande contraddizione di fondo e di preoccuparmi. Silvio, in fondo, per quanto vogliamo negarlo, è dentro di noi, ranicchiato in un angolo e ci logora dall'interno.
L'altra Italia è davanti a noi, in agguato.

Mario Michele Pascale
candidato alle primarie nazionali del centrosinistra del movimento Libertà ed Eguaglianza
direttore di Mariannetv.eu

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