Site icon archivio di politicamentecorretto.com

Controreplica dell’on. Razzi al Presidente del Comites di Argovia

Signor Trotta,

vedo con piacere che intanto ha fatto buon pro della correzione fattale con la matita rossa ed ha firmato in calce questa volta con nome e cognome piuttosto che chiosare impersonalmente: Comites di Argovia.

Pur ribadendo punto per punto quanto rispostole in maniera assai garbata, qualora fosse possibile ne eleverei però a potenza, all’ennesima, il contenuto inasprendo gli aggettivi e concitando l’eloquio.

Nulla di quello che lamenta, riferisca pure a quanti le hanno dettato le parole, risponde al vero. Ma non sono io a confutarlo, sono i miei 40 anni, dico 40, pari a 480 mesi, 2080 settimane, 14.600 giorni, 350.400 ore, 21.024.000 minuti (lascio a lei il calcolo dei secondi) di residenza all’estero da lavoratore a provarlo.

Finanche Lei, pensi, potrebbe capire che quanto le hanno imposto di dire non sta né in cielo né in terra e non corrisponde a verità. Amen.

Con la franchezza che mi contraddistingue perché scevra da sovrastrutture e tinture devo imputarle l’approccio scostumato ed indisponente che trasuda da ogni sua parola assemblata alla bisogna.

Ribadisco, dicevo, che Lei non è stato capace di mascherare le sue maniere poco urbane neanche per salvare le apparenze nell’occasione di una ricorrenza festosa. E’ chiaro come la luce del giorno che Lei abbia pagato un pegno e tanti altri ne sarà costretto a pagare.

Chieda, per favore anche a quelli che hanno buttato alle ortiche il Consolato di Losanna che razza di trattative sotto banco siano state consumate.

Chiunque abbia un minimo di buon senso, quindi non occorrono neanche tutti questi anni vissuti sul campo, comprende che un italiano all’estero addirittura presidente di un Comites, trovi tanto logico scagliarsi ed ignorare le necessità di 57.000 italiani suoi concittadini, come se mai tale cosa fosse.

E’ altrettanto chiaro che le incolpevoli preferenze che le hanno appiccato questa medaglia al petto, saranno assai colpevoli se un giorno dovessero reiterare la loro scelta infelice rinominandoLa ancora una volta presidente.

La sua ingenuità traspare dalla attitudine assai pronunciata di bersi qualsiasi storiella le vengano a raccontare. Mi creda, Lei è talmente lontano da Roma da non avere la benché minima idea di quello che succede veramente nel “Palazzo”. Si scappella, si inchina al cospetto di quanto le fa credere l’onorevole di turno e finisce con il prestarvi fede.

Lei sì che staziona su di un piedistallo, Lei sì che si ammanta di prosopopea inutile ma ridondante che rifila ai suoi concittadini che hanno a che fare purtroppo con la vita difficile di ogni giorno, Lei sì che dovrebbe avere l’umiltà di studiare e colmare qualche lacuna, Lei sì che è un maestro di presunzione.

Allora, mi stia a sentire esca dall’angolo in buon ordine. Esca da quell’angolo nel quale i suoi referenti l’hanno relegato e dove io la terrò bene a bada. Non potrà mai e poi mai avere l’ultima parola. Avendola avuta Lei per primo, io l’avrò per ultimo.

On. Antonio Razzi

Roma, 4 novembre 2010

On. Antonio Razzi
Via del Pozzetto, 105
00187 Roma
Tel. 06/67608166 Fax 06/67608750
Segreteria: Dott.ssa Francesca Testa
E-mail: razzi_a@camera.it
Sito:

Exit mobile version