Un cattolico senza chiesa nell’affaire Ruby

All’opposizione che ricorda come “l’Italia abbia una dignità che non può essere messa a repentaglio davanti al mondo” la maggioranza risponde con un coro contro la “macchina del fango” e la violazione del segreto istruttorio, e parla di un caso mediatico montato contro “il governo votato dagli italiani”. Il tenore del dibattito indigna il mondo economico e sindacale, che invita a ritrovare il senso della dignità delle istituzioni. La Cgil riflette sul “degrado dei costumi e della che pesano sull’economia del paese”, Confindustria parla di un paese ‘in preda alla paralisi’ e senza un’azione di governo in un momento difficile per l’economia. “Confindustria non dice che la responsabilità è di Berlusconi – puntualizza Emma Marcegaglia – bisogna che la politica nel suo complesso reagisca”. Un invito accolto dal presidente del Senato Schifani,che dal convegno di Capri invita all’esercizio del buon senso e sollecita la collaborazione effettiva tra Stato imprese e forze sociali. Fatte, naturalmente, le dovute differenze di grado e di livello, mi ritrovo oggi, in buona e ampia compagnia, come Silone cinquanta anni fa e due lustri dopo Pasolini, “cristiano senza chiesa”, che si interroga sulle contraddizioni di una prassi che è tutt’altro che evangelica e tutta protesa alla difesa delle classi dominanti e del potere costituito, anche in fatti gravissimi (si vedano le dichiarazioni di Don Virzì e del Cardinale Fisichella), a proposito di barzellette e più concreti atti e performance “machiste” del nostro primo ministro, contestualizzato e quindi assolto, nonostante lo stupore anche laico ed anche internazionale. I capitali anonimi, le forme di vita che hanno banalizzato l’immoralità, le ideologie terroristiche che agiscono in nome di Dio, la droga: sono le “false divinità che distruggono il mondo” di oggi e che “devono cadere, ha detto Benedetto XVI lo scorso 11 ottobre nel suo discorso al Sinodo per il Medio Oriente. Ma poi, nella pratica, il mondo cattolico nelle sue espressioni apicali e di base, si comporta così? Pierfranco Bruni, prete cattolico impegnato in Albania, ha scritto di recente che, soprattutto nei Paesi dove l’emergenza culturale diventa destino e il dato religioso si mostra con tutti i suoi interrogativi, il cammino della cristianità ha un ruolo di straordinaria valenza esistenziale. Ma tutto questo non riguarda solo l’Africa o il Medio-Oriente, ma anche un’Italia in piena crisi ideologica e di autentici valori morali. Cerca una via d’uscita Famiglia Cristiana, che sa bene quanto sia difficile in Italia affrontare problemi etici. Sa bene che trattarli rischierebbe di creare maggiore destabilizzazione di quanto lo faccia un “banale” problema economico. Basti ricordare la legge sulla fecondazione assistita e le polemiche che ne sono venute fuori tra chi avrebbe voluto una normativa più rigida e una normativa che permettesse la vendita di embrioni al supermercato. Ecco dunque il perché delle accuse di immobilismo volontario a Berlusconi. Famiglia Cristiana è ben consapevole che il PDL non è cascato nella trappola e non ha fatto alcuna legge che alla fine l’avrebbe portato al suicidio politico, poiché formulare norme che prevedano in un qualche modo (più o meno velato) l’eutanasia avrebbe allontanato i cattolici e avrebbe reso ostile la Chiesa. Mentre, una legge che blindasse la vita dei malati terminali o di quelli in stato vegetativo, avrebbe reso ancor più ostile la sinistra, il popolo di sinistra e soprattutto l’informazione controllata dalla sinistra che con simili provvedimenti sarebbe andata a nozze. In questo e in altri temi, l’assunto di fondo del giornale paolino, è molto diverso da quello di “Comunione e Liberazione” o “Opus Dei”, che sostengono che il Paganesimo altro non sarebbe che un vivere leggero, sensuale e disimpegnato della vita in contrapposizione ad una austerità morale dogmatica quale imposta dal cristianesimo e voluta dal loro dio padrone. In pratica, i cristiani di queste fattispecie, affermano che la vita è seria perché sottomessa al dio padrone, mentre la vita dei Pagani non è seria in quanto frivola, sensuale e piena del piacere e del godimento della vita. Ma, poi, trovano il modo di giustificare una vita frivola ed improntata all’edonismo come quella di Berlusconi, perché lo ritengono diverso, prescelto e, pertanto, giustificabile. Un po’ come l’assassinio dei “Cavalieri del Tempio” in nome della vera cristianità, secondo Bonaventura di Chiaravalle. Ma, va detto, che questi cristiani (quelli per intenderci dei forum di Rimini), non sono in grado di distinguere cristianesimo, neoplatonismo e stoicismo, finendo per attribuire al cristianesimo i principi del neoplatonismo e dello stoicismo. In altre parole, per difendere quel cristianesimo che per imporre la sua dottrina ha massacrato neoplatonici e stoici. Questi individui, che si dovrebbero definire pagani moderni, anziché rivendicare la dignità dottrinale del massacrato, partecipano al massacro messo in atto dai cristiani privando la vittima dei propri attributi dottrinali che finiscono per attribuire alla bontà del cristianesimo. Così il cristianesimo, dopo aver massacrato delle persone nobili e dignitose, le insulta privando loro della nobiltà e della dignità attribuendosela come un bottino di guerra. Così sembra aver ragione Water Petruzzi che in “Cattolicismo reale”, definisce la Chiesa Romana un'istituzione bimillenaria, carica di prescrizioni assolute e astoriche riguardanti la vita di ciascuna persona, che confligge con la modernità e con l’evolversi delle relazioni umane. Specialmente da quando fece dell'infallibilità un dogma. Mossa audace, certamente. Ma alla fin fine autolesionista. Promosse infatti come “infallibili” non solo la Bibbia (dettata da dio in persona) e i concili ecumenici, ma tutti i papi. Ognuno, singolarmente inteso, qualsiasi cosa abbia detto. Papi che hanno legittimato la schiavitù e la guerra, la tortura e la pena di morte, l'antisemitismo e l'omofobia, la subordinazione delle donne, la repressione della sessualità, le diseguaglianze sociali e la religione di stato, passando per l’Inquisizione e la caccia alle streghe. Infallibilmente. Ma queste “verità” tutte egualmente “infallibili” sono spesso palesemente in contrasto fra loro. Insostenibili. E tradiscono inoltre lo scarto insanabile, non tanto tra dottrina cattolica e comportamenti di chi la pratica, quanto fra quel che si intende per “valori morali” (giustizia, amore, rispetto della vita, eguaglianza), e la dottrina cattolica come realmente è. Nel dicembre 2009, dopo 1.800 anni di silenzio, le parole di un fragile manoscritto gnostico hanno raggiunto le pagine dei quotidiani di tutto il mondo. Le parole di Giuda, il discepolo traditore, del suo Vangelo finalmente venuto alla luce, tradotto da un team di esperti grazie al National Geographic, che ne ha curato la pubblicazione e rivelato una verità molto scomoda per la Chiesa. Una verità scomoda che ha già fatto gridare la sua guida Benedetto XVI che quello scritto non è verità ma la sua negazione. “Per Giuda i soldi erano più importanti della comunione con Gesù” ha affermato il papa a una congregazione convenuta nella basilica di San Giovanni in Laterano lo scorso aprile, ma noi ricordiamo che ci è sempre stato insegnato che “senza soldi non si cantano messe”. Dunque dov’è la verità? “Allontanati da loro, a te rivelerò i segreti del regno, un regno che raggiungerai con molta sofferenza” dice Gesù a Giuda in quel Vangelo gnostico e ancora “Solleva i tuoi occhi, guarda la nuvola e la luce che in essa è contenuta e le stelle intorno. La stella che indica la Via è la tua stella”. È qui che Giuda ottiene la rivelazione entrando nella “nuvola luminosa”: incredibile quanto profondo messaggio simbolico codificato in una visione sciamanico-cabalistica dello stesso Giuda, guidata dalla Voce divina di Gesù, dove la nuvola è il messaggero, è lo stesso Corpo di Luce del Cristo (ricordiamo che il Verbo divino è associato al Tuono e al fulmine, che scaturiscono entrambi dalle nubi, mediatrici tra il cielo e la terra) che offre protezione a colui che ne sarà il mezzo di liberazione. E la liberazione è proprio quella che si priva dell’idea che i soldi fanno cantare messe e che sia l’acquiescenza al potere la via per la realizzazione morale dell’uomo. Giuda, è educato a comprendere che solo valutando il bene e il male in modo assoluto e non utilitaristico, si giunge alla luce della conoscenza. “Non vi è nulla di segreto che un giorno non sarà rivelato” leggiamo nella versione ufficiale della Bibbia e se questo è vero, oggi, col Vangelo di Giuda, siamo di fronte alla rivalutazione di un amico, non un traditore, bensì colui che solo avrebbe compreso il piano superiore, capace di aiutare lo Spirito alla vittoria sulle tenebre. n questo Vangelo si dice che Giuda sia l’unico discepolo che abbia veramente compreso chi fosse Gesù e quale fosse il suo valore. Quindi viene visto come un discepolo molto speciale, un apostolo molto speciale e alla fine del testo, quando il protagonista arriva alla comprensione di quale sarà la sorte di Gesù Cristo, allora Gesù gli si rivolge. A questo punto del Vangelo è chiaro che Giuda è il discepolo preferito e l’unico che ha compreso veramente, così Gesù gli parla: “Tu supererai tutti loro”, ossia tutti gli altri discepoli, “perché sacrificherai l’Uomo che mi racchiude”, vale a dire il guscio esterno, il corpo fisico che è passibile di malattia, di morte, di dolore e di sofferenza. Il guscio verrà messo a morte per fare in modo che la persona vera al suo interno, l’anima dentro Gesù, che è il suo legame con il Divino, possa essere liberata. E il punto del testo è proprio questo, questo è il motivo della crocifissione che non viene mai citato in nessun altro testo. Nel Vangelo di Giuda si deduce semplicemente che la crocifissione non è avvenuta per mondare i peccati del mondo, ma sembra essere l’occasione per Gesù di liberarsi dalla carne mortale. Il punto del Vangelo di Giuda è proprio questo: era così per Gesù, era così per Giuda ed è così per tutte le persone che posseggono quella scintilla del Divino, quella persona interiore, quell’anima interiore che è il vero essere umano dentro di noi. E se semplicemente si arriva alla conoscenza, si arriva a conoscersi, si può essere condotti a trovare sé stessi, la vita reale, l’anima che è dentro di noi. Ma solo alcuni, nel mondo cattolico, mostrano di essere capaci di comprendere questo. Tornando ai nostri giorni, alcuni difendono (come Zucchero Fornaciari e Ferrara) l’operato del premier; molti tacciano e solo pochi sanno replicare. In un editoriale di Beppe Del Colle , anticipato sul sito della rivista, Famiglia Cristiana accusa Belusconi di “comandare solo lui”, di aver spaccato in due il voto cattolico, e di “avere una regola: se promette alla Chiesa di appassionarsi (soprattutto con i suoi atei-devoti) all’embrione e a tutto il resto, con la vita quotidiana degli altri non ha esitazioni: il “metodo Boffo” (chi dissente va distrutto) è fatto apposta”. Naturalmente replicano rapidissimi Sandro Bondi, ministro per i beni culturali, che ha detto di provare “sentimenti di sconcerto e di disgusto” per l’editoriale e Francesco Giro, suo sottosegretario e già responsabile dei rapporti con il mondo cattolico di Forza Italia, ha parlato di “pornografia politica”; mentre il ciellino Maurizio Lupi, vicepresidente della Camera, ha sostenuto che “descrivere Berlusconi come il male assoluto non è nella tradizione cattolica ma al massimo di quella di sinistra e dipietrista”. E così, ancora, mi ritrovo, in buona compagnia, a riflettere su una chiesa che vorrei, ma che, neanche sul piano etico, riesco a trovare. E non intendiamo essere semplicisti e manichei, né intendiamo essere fra coloro che vedono solo l’aspetto etico, ma tentare anche un’ analisi politiche a freddo, interrogandosi sulle conseguenze, anche per il ridicolo sul governo e l’Italia sulla stampa internazionale. Oggi, sulla stampa tutta (anche inglese, francese, tedesca e spagnolo), c’è chi tende a ingigantire e chi tenta di arginare: però nel secondo caso, vedi stampa di destra (e solo italiana), con titoloni su tutta la prima pagina ed Anche Feltri che si dice amareggiato . Dicevamo, in mancanza di precisi connotati etici, di un’analisi almeno politica, a noi “schiesati” resa possibile in queste ore. Come Giorgio Vecchiato (cattolico alla ricerca di collocazione anche lui), lamentiamo come abbia dell’incredibile che un uomo di simile livello e responsabilità non disponga del necessario autocrontrollo. E che il suo entourage stia sempre a guardare. Insomma noi, spaesati e confusi, di una cosa almeno siamo certi: a tutto c'è un limite e “quel limite di decenza”, nelle vicende private di Berlusconi, “è stato superato”. E “on basta la legittimazione del voto popolare o la pretesa del buon governo” per giustificare qualsiasi comportamento, perché con Dio non è possibile stabilire un “lodo”, tanto meno chiedergli l'”immunità morale”, anche perché, nei fatti e non nei racconti,.l’immunità gli è stata accordata circa le bugie di Napoli e de L’Aquila, che, ogni tanto, tornano a galla e sono prontamente “affogate”.L’Economist, si occupa dell’affaire Ruby, tracciando un ritratto burlesco del nostro premier con il consueto humor inglese, a partire dal titolo (geniale) del pezzo “Bungled Bungled”, che letteralmente significa “pasticciato, pasticciato” ma che in realtà gioca sul “bunga, bunga” e conclude: “L’Italia cade sempre più in basso, come il suo premier. E questo forse il nuovo gioco del “bunga, bunga”.

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