STRACQUADANIO: Telefonate del premier intercettate?

Il Predellino, quotidiano online del Pdl, ha pubblicato un editoriale a firma del deputato Giorgio Stracquadanio a proposito del caso Ruby nel quale il nostro parlamentare si chiede: “come è nata questa inchiesta giudiziaria?”. Citando articoli del Fatto Quotidiano, di Repubblica e del Corriere della Sera ricostruisce la vicenda e a proposito di presunti virgolettati del presidente del Consiglio pubblicati dal Corriere della Sera e commentati da Repubblica, Stracquadanio scrive: “Ma come, riportare questo virgolettato equivale a dire che si è ascoltata la telefonata, che si conosce non solo l’esistenza, ma il suo contenuto esatto e perfino il tono e la velocità della voce con cui avrebbe parlato il presidente del Consiglio.

Si moltiplicano, allora, gli interrogativi e sorge il legittimo dubbio che il presidente del Consiglio sia vittima di intercettazioni illegali da parte della magistratura milanese. Che siano, cioè, sotto controllo tutte le utenze di coloro i quali vivono a diretto e quotidiano contatto con il premier, a partire dal capo della sua scorta. Se così fosse troverebbero spiegazione alcuni aspetti finora inspiegabili dell’inchiesta. E ci troveremmo di fronte alla più colossale macchinazione politico-giudiziaria della storia della Repubblica italiana”. Stracquadanio nell’editoriale somma altri interrogativi: “Come? Alcuni poliziotti riferiscono che il premier avrebbe esercitato indebite pressioni e il pm che fa? Passa le carte alla sezione specializzata in reati sessuali. E cosa c’entra quella sezione con la tardiva relazione di servizio di alcuni funzionari di polizia sulle cosiddette direttive superiori? E perché il pm interroga la ragazza e non chi ha emanato le direttive in questione, oggetto del rapporto di servizio? Un dubbio che viene rafforzato dal fatto che, nei giorni scorsi, come riferiscono alcuni quotidiani ieri, primo novembre, l’inchiesta viene sottratta dalle mani di Pietro Forno e della sezione per i reati sessuali per finire in quelle del pm Ilda Boccassini e tornare ad essere incentrata sulle telefonate giunte in questura la sera del 27 maggio da parte del presidente del Consiglio e del suo capo scorta”.

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