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Il governo vada a casa

Dopo il caso Ruby, le telefonate in questura e il bunga bunga sulle pagine di tutti i giornali del mondo Bersani chiede le dimissioni di Berlusconi: “Ha indecorosamente tradito il suo ruolo pubblico. Non può rimanere un minuto di più”.

Il Paese è senza guida politica
“Le notizie che emergono da Milano ci dicono una cosa chiara: Berlusconi non può stare un minuto di più in un ruolo pubblico che ha indecorosamente tradito. L’Italia ha una dignità che non può essere messa a repentaglio
davanti al mondo. L’Italia ha dei problemi che devono essere finalmente affrontati in un clima di serietà e di impegno. Ormai il tempo è finito. Bisogna aprire una fase nuova.” Lo afferma il Segretario nazionale del
Partito Democratico Pier Luigi Bersani che torna a chiedere le dimissioni del premier dopo il nuovo scandalo che lo sta travolgendo a base di pressioni sulla questura di Milano, il conivolgimento a sua insaputa del presidente egiziano Mubarak e le notizie sul bunga bunga finite su tutti i giornali del mondo . In questi giorni tutto il PD si è pronunciato su questa sconcertante vicenda.

“Abbiamo il diritto di chiedere che il Presidente del consiglio sia in grado di garantire sobrietà e dignità” alla carica che ricopre ma le vicende che coinvolgono Silvio Berlusconi, da ultimo il caso della ragazza marocchina, Ruby, “imbarazzano il Parlamento”. Lo ha detto il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, durante una conferenza stampa a Montecitorio per presentare la riforma fiscale. “Vorremmo riportare il paese con i piedi per terra – ha detto Bersani – so anche io però che siamo tutti i giorni impegnati dalle singolari esperienze esistenziali del presidente del Consiglio o dal lodo Alfano”. Il leader del Pd si chiede cosa penserebbe un cittadino europeo che leggesse i nostri giornali tutti centrati dalle “questioni esoteriche di lodi Alfani e questioni che non voglio neanche titolare sulle singolari abitudini del presidente del Consiglio”.

“Non possiamo perdere tempo per il Paese tra questioni esoteriche come il lodo Alfano e questioni che portano al centro le singolari abitudini del premier. Il Paese non ha una guida politica. Io rivolgo un appello: andate a casa, chiudiamola li, qualcuno stacchi la spina per il bene del Paese”. Durissimo l'attacco del segretario del Pd, Pier Luigi Bersani al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi durante la presentazione alla Camera la mozione sulla riforma fiscale del Pd.

“Abbiamo il diritto di chiedere che il Presidente del consiglio sia in grado di garantire sobrietà e dignità” alla carica che ricopre, ha aggiunto Bersani. “Vorremmo riportare il paese con i piedi per terra – ha ribadito il leader democratico – so anche io però che siamo tutti i giorni impegnati dalle singolari esperienze esistenziali del presidente del Consiglio o dal Lodo Alfano”.

“Berlusconi 'statista' dovrebbe staccare la spina perché si dovrebbe rendere conto della situazione del paese e del fatto che i gradi di tensione stanno salendo. Oppure lo faccia qualcun altro che ha senso di responsabilità. Sul dopo, vedremo: c'è la Costituzione, c'è un presidente della Repubblica, c'è il Parlamento, vedremo che cosa si può fare per aprire una fase nuova”.

Sul caso della ragazza marocchina minorenne in stato di fermo rilasciata dopo una telefonata partita da Palazzo Chigi, Bersani ha voluto ironizzare: “se ha tanto buon cuore in queste ore ci sono migliaia di persone fermate per furti… Li lascia abbandonati così?”

“Andate a casa, chiudiamola lì – ha concluso Bersani – vediamo se c'è un altro percorso perché il Paese ha problemi seri. Sono preoccupato per la situazione economica e finanziaria del Paese e anche per il grado di tensioni che si possono sviluppare”.

Dello stesso parere anche il Presidente dei deputati Pd, Dario Franceschini. “In qualsiasi altro paese al mondo un presidente del consiglio che interviene per il rilascio senza identificazione di una ragazza accusata di reato porterebbe alle dimessioni immediate”.

“Ogni italiano si farà la sua opinione dopo le notizie apparse oggi sui giornali – ha detto Franceschini riferendosi al caso Ruby – c'è però un aspetto che riguarda pesantemente il ruolo istituzionale del presidente del Consiglio, e sul quale abbiamo presentato un'interrogazione parlamentare sia alla Camera che al Senato, e cioè la telefonata fatta da palazzo Chigi alla questura per far rilasciare la ragazza senza identificazione, con la scusa che fosse la nipote di Mubarak”, inoltre Franceschini fa notare che oggi “il presidente del Consiglio ha allegramente confermato di aver fatto fare quella telefonata, perciò gli abbiamo chiesto di riferire immediatamente in Parlamento”.

PS: ovviamente la satira su questa vicenda si è già scatenata…

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