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Caso Ruby, Fini: "Italia in imbarazzo

Berlusconi chiarisca sulla telefonata””Sono amareggiato. E' una vicenda che sta facendo il giro del mondo purtroppo e mette l'Italia in una condizione imbarazzante'' dice Fini commentando la vicenda della giovane marocchina Ruby che coinvolge il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. Al premier Fini fa una esplicita richiesta. “Il punto sul quale il premier deve fare assoluta chiarezza – è l'opinione del leader di Fli – è uno solo: se effettivamente, come appare da alcuni verbali, c'è stato o meno un diretto intervento presso la questura di Milano per evitare che la ragazza marocchina fosse affidata a una comunità. Intendo che si verifichi se c'è stato un intervento atto a modificare la prassi e il rispetto delle regole. È una questione di estrema delicatezza anche perché è stato detto che Ruby fosse parente di uno statista”, del presidente egiziano Mubarak. “Il Paese è dilaniato” – “Ha ragione la presidente Marcegaglia: il nostro esecutivo stenta ad indicare le linee di ripresa. La nostra economia non sarà mai competitiva in termini di quantità. Possiamo essere competitivi solo in termini di qualità. L'alta tecnologia, il sapere applicato alla produzione. In una società come la nostra in cui le imprese sono tutte medio-piccole non si può pensare che si accollino anche spesa tecnologia. O è competenza dello Stato o le nostre imprese saranno indebolite sul piano della qualità. Farlo è indispensabile per i nostri figli e per i nostri cervelli”. Il presidente della Camera rispondendo a una domanda rivoltagli durante l'incontro con i circoli promotori di Fli del Lazio sull'intenzione di Fli di fare ostruzionismo all'attività di governo dice: ''Interdizione sul pacchetto fiscale? No, perché non è stato presentato. Interdizione sul piano per il Mezzogiorno? No, perché non è stato presentato. Interdizione sulle leggi che servono unicamente per Berlusconi? “Sì, questo non significa non affrontare i problemi della giustizia e della legalita. L'Italia merita di più di quello che attualmente ha”.”Deve chiarire” – Fini vuole un'operazione verità a tutto campo. Berlusconi deve chiarire sul 'caso Ruby', “sull'ennesima polemica” e l'ennesimo scandalo e prendersi le responsabilità che spettano al governo. “C'è una questione sociale che ogni giorno di più morde – incalza Fini -, possibile che gli amici della maggioranza non lo capiscano? E' sempre colpa dell'opposizione e dei complotti?”. Insomma la maggioranza “la smetta di dire che la colpa è dei giornali, della sinistra, della magistratura…”. L'Italia “merita di più di anatemi e propaganda”, “non si può continuare con le barricate, le risposte ai mille problemi del Paese vanno cercate sulla base di valori condivisi”.Fa tanti esempi Fini – “Non basta tenere sotto controllo il debito pubblico, dobbiamo indicare i settori in cui investire assumendocene la responsabilità davanti agli italiani”. Fini difende la linea tracciata dallo stesso presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che, a più riprese, ha invitato le forze politiche a scegliere delle priorità su cui investire. E poi, conclude Fini, il Parlamento “lavora due giorni” a settimana perchè non ci sono i soldi per assicurare copertura alle leggi. Ma, osserva, “è possibile che i soldi si trovino solo quando la Lega batte il pugno sul tavolo per difendere 200 ultrà delle quote latte?”. Un “grande partito nazionale” deve funzionare in modo diverso: “Lo dissi anche in quella direzione che poi fu l'anticamera del licenziamento…”.
Bossi: non doveva fare quella telefonata – Sul possibile scenario politico che attende il governo Berlusconi, preso nel mezzo di un nuovo scandalo mediatico dopo l'esplosione del “caso Ruby”, il leader della Lega Umberto Bossi ha le idee chiare. Il senatùr non è ovviamente sicuro che il governo Berlusconi possa cadere entro gennaio, ma è convinto che in ogni caso “la Lega se la caverebbe perché il Nord muoverebbe masse enormi contro il centralismo italiano”. Per il ministro delle Riforme “un governo tecnico lo chiede solo chi vuole “fermare il federalismo”. Ancora Bossi non perdona Silvio Berlusconi per la telefonata fatta in Questura a Milano nel caso della minorenne marocchina: “Doveva essere un po' più furbo, quella telefonata poteva farla fare ad un altro. Sarebbe stato meglio non fare quella scelta, anche se mi pare che non ci siano per ora conseguenze penali”.I veri scandali sono i concorsi pilotati – I veri scandali non sono quelli legati alla giovane marocchina fermata dalla questura di Milano e le telefonate che sarebbero state fate del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ma quelli dei concorsi pilotati come quello per diventare notai. Lo dice il ministro delle Riforme Umberto Bossi giungendo a Pecorara, in provincia di Piacenza per la festa della zucca della Lega Nord. A chi gli chiede se è arrabbiato per la vicenda di Ruby, Bossi risponde: “No. Logicamente i veri scandali vengono nascosti puntando su Berlusconi. I veri scandali sono quelli che altri hanno fatto, come nel caso del concorso per diventare notai” dove i candidati “si sono trovati davanti quelli di Roma e del sud che avevano già il tema in mano. Quelli sono i veri scandali. “Qui – continua il leader della Lega – hanno colpito Berlusconi per nascondere e coprire i veri scandali del paese.
Bersani: “Ma adesso servono i fatti” – Parole “giuste” quelle di Gianfranco Fini ma “adesso servono i fatti giusti chè se digeriamo anche questa non so cosa possa pensare il mondo”. Il segretario del Pd Pier Luigi Bersani torna sulla polemica che ha investito il premier dopo il caso Ruby, sulla richiesta di dimissioni del governo e sull'ipotesi di costituire un esecutivo tecnico. “Servono i fatti, e cioè se questo governo si dimette, noi siamo pronti a fare un governo tecnico per una legge elettorale nuova e poi andare al voto. Mi aspetto che Fini dia coerenza alle parole che ha pronunciato e certamente possa staccare la spina per aprire una fase diversa”. Ma non c'è solo Fini: il leader del Pd si rivolge anche a Bossi. “Voglio dire alla Lega che ha predicato moralità contro le cricche e sui temi fiscali e cosi via, cosa ha da dire su quello che sta avvenendo?”. I commenti di Bossi sulla vicenda della minorenne marocchina suonano come una risposta alla domanda di Bersani.

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