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IDV RESTITUISCE 400 MILIONI A DISABILI GRAVI E GRAVISSIMI

Autore Silvana Mura

La legge di bilancio attualmente all’esame della Camera ha operato tagli drastici nel settore delle politiche sociali, tali da rendere il 2011 un anno di lacrime e sangue proprio per le categorie più deboli e per le persone loro malgrado non autosufficienti.
Mercoledì in Commissione Affari Sociali si sono verificati due eventi: uno positivo, l’altro sbalorditivo.
La notizia positiva è che l’Italia dei Valori è riuscita a far approvare dalla Commissione Affari Sociali un emendamento che ha ricostituito il fondo di 400 milioni per i disabili gravi e gravissimi, fondo che il governo aveva completamente azzerato.
Con il nostro emendamento abbiamo dimostrato che, pur lasciando invariati i saldi di bilancio era possibile finanziare il fondo per le non autosufficienze.
Si tratta di un primo passo molto importante ma purtroppo non definitivo. Infatti l’ultima parola spetta alla Commissione Bilancio, ma sarebbe davvero grave se venisse cancellato un emendamento talmente doveroso da essere stato approvato con voto bipartisan di maggioranza e opposizione.
La notizia sbalorditiva consiste invece nell’intervento svolto sempre in commissione affari sociali dal Sottosegretario Carlo Giovanardi che ha ammesso e criticato i drastici tagli operati dal governo di cui fa parte alle politiche per la famiglia.
Come tutti possono leggere dai resoconti pubblicati sul sito della Camera dei Deputati, il succo del discorso del sottosegretario è stato il seguente: per il 2011 per le famiglie ho un budget di 52 milioni. Gli impegni di spesa già previsti da norme di legge già approvate ammontano a 94 milioni. Ergo sono fuori di 44 milioni solo per pagare i debiti. Chiaramente per ulteriori interventi a sostegno non c’è il becco di un quattrino.
Ancora più sbalorditiva è la motivazione dei tagli che ha addotto il sottosegretario, ovvero l’errata interpretazione dell’articolo 14 del decreto n.78 del 2010.
Di fronte a queste parole le riflessioni da fare sono due. La prima è che Giovanardi, che ha la delega alle politiche della famiglia, avrebbe dovuto dimettersi di fronte a tagli così drastici. La seconda è che è gravissimo sottrarre 133 milioni di euro alle famiglie italiane per un’errata interpretazione di una norma di legge.

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