"Premio per il Migliore Eco-Packaging dei Presìdi Slow Food"

Un “Premio per il Migliore Eco-Packaging dei Presìdi Slow Food” è andato a due dei dodici presidi pugliesi presenti quest’anno al Salone del Gusto di Torino.
“Non solo prodotti tipici di alta qualità, la Puglia porta in giro per il mondo anche innovazione e sostenibilità, le mie congratulazioni ai produttori”. Così l’assessore alle Risorse agroalimentari della Regione Dario Stefàno ai due presidi premiati: il pomodoro regina di Torre Canne (categoria tecniche e materiali tradizionali) e il biscotto di Ceglie (categoria comunicazione della qualità del prodotto), che hanno esordito quest’anno al Salone del Gusto. Menzione speciale agli agrumi del Gargano.
Il premio nasce con l’intento di promuovere un packaging ecologico, innovativo, rispettoso delle caratteristiche del prodotto e dell’ambiente e che diffonda una corretta informazione sulla qualità del prodotto stesso.
“Riconoscimenti – commenta Stefàno – che assumono un peso particolare proprio in un periodo in cui nel dibattito sulla etichettatura sono centrali temi quali la provenienza territoriale, la correttezza delle informazioni e la tracciabilità della filiera. I produttori pugliesi, ancora una volta, dimostrano di aver compreso bene che l’innovazione è un processo che investe ogni fase del processo produttivo, il quale rispettoso delle tradizioni più tipiche della nostra terra deve saper leggere i mutamenti della nostra società”.
E sulla stessa scia anche il secondo posto del concorso “Tre gocce d’oro” Grandi Mieli d’Italia all’azienda Lucia Lamonarca di Ruvo di Puglia, da parte dell’Osservatorio Nazionale del miele che premia i migliori mieli di produzione nazionale, gli apicoltori e i territori d’origine.
“Tra due anni – conclude l’assessore Stefàno – mi piacerebbe che la nostra Regione si presentasse al Salone del Gusto portando i risultati del lavoro che stiamo realizzando con tutto il sistema agricolo pugliese, che associa alle attività di valorizzazione dei nostri prodotti la sfida di risolvere le sue principali criticità, frammentazione in primis. Dobbiamo prendere esempio da altre realtà, capaci di formare cooperative di piccoli produttori, riuscendo così a competere meglio con il mercato globale e, allo stesso tempo, a garantire la tutela dei prodotti agroalimentari e della loro filiera. E dunque, immagino nel prossimo futuro i nostri produttori ancora più forti, perché uniti anche nelle scelte di marketing e di commercializzazione, con cui promuovere la qualità pugliese”.

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