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L’Italia arranca ma la Camera dei Deputati va in vacanza

Autore Antonio Di Pietro

Ecco la notizia del giorno: la Camera dei Deputati si riunirà il prossimo 8 novembre. Provate a chiudere una fabbrica per una settimana e vedete cosa succede. Ma in questo Parlamento vengono garantiti profumati stipendi anche se non si lavora. Purtroppo le notti insonni del presidente del Consiglio per quel Lodo che fa storcere il naso anche ai ‘suoi’ è diventato un problema per tutta l’Italia. Più che di un Lodo, si tratta di un vero e proprio Nodo su cui si sta giocando l’instabilità di questo governo e che continua a paralizzare le Istituzioni, infischiandosene dei problemi reali del Paese.
Non c’è protesta, crisi, emergenza che tenga di fronte alle beghe giudiziarie del plurindagato Berlusconi la cui sola preoccupazione, in questi due anni e mezzo di legislatura, è stata ed è, quella di trovare un escamotage che lo strappi al giudizio della magistratura. Uno scudo che lo preservi anche dove la longa manus del legittimo impedimento, che lo ha ‘assolto’ finora, non può arrivare. Ed è a questo vergognoso provvedimento, che serve solo ad un cittadino che si pone al di sopra della legge, a cui si deve la completa paralisi del Parlamento e lo svuotamento delle competenze delle Camere, bloccate anche in piena crisi economica.
Più che un Governo del fare, questo è il Governo del dolce far niente. Per ricordare i numeri, già snocciolati da alcuni quotidiani, dal primo gennaio di quest’anno, l’esecutivo ha prodotto soltanto 10 leggi, l’Aula di Montecitorio si è riunita 126 volte, mentre quella di Palazzo Madama, ancora meno: 92 sedute; da entrambe le Camere sono stati licenziati appena 74 provvedimenti. Quale risposta migliore da parte di un governo che con i suoi ministri Brunetta e Gelmini ha aperto una caccia spietata contro i ‘fannulloni’ nelle scuole e nella pubblica amministrazione? Eppure non mi sembra che non ci sia niente da fare. Gli studenti continuano a protestare, le famiglie non arrivano a fine mese, i precari sono condannati ad un futuro incerto, le Cig cominciano a scarseggiare e la disoccupazione reale, tra le più alte in tutta Europa, ha superato ormai l’11%.
L’Italia è in ginocchio, stremata! Avrebbe bisogno di una seria riforma universitaria, di misure che sostengano le piccole e medie imprese con gli artigiani e le partite Iva, che rafforzino il comparto sicurezza con più fondi e di una legge sulla giustizia che stabilisca regole di funzionamento più veloci e che assicuri ai cittadini la certezza del diritto e della pena. Purtroppo però la nostra classe dirigente, invece di pensare a come garantire la ricerca e lo sviluppo dell’Italia, è in tutt’altre faccende affaccendata. Le api ‘operaie’ del Pdl e della Lega riversano tutte le loro energie nel confezionare l’ultima ignobile legge ad personam per il proprio satrapo, voltando senza ritegno le spalle al Paese.

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