Riflessioni al supermercato

Caro direttore, una lettera questa, che non parla di politica e neppure di fango della politica, che non parla di disgrazie e neppure di quei pochi (grazie a Dio!) pessimi giornalisti per i quali le disgrazie sono grazie. Una lettera serena, insomma. Quasi allegra. L'altro giorno, in un supermercato, trasmettevano a volume troppo alto, tanto per accrescere la confusione che già c'era, una canzoncina di Celentano di parecchio tempo fa. Il “supermolleggiato” si chiedeva: “Io amo lei, soltanto lei, ma perche' mai, l'avro' tradita”. Ed io, nonostante il chiasso, tra il vociare delle gente e la musica, e benché fossi concentrata nell'evitare d'acquistare le invitanti “offerte” inutili, così, quasi non volendo, ho risposto mentalmente al simpatico cantante: “In realtà, amico mio, non l'hai tradita. Tradire la persona amata, significa amare un'altra persona. Ma tu, con la sua amica, hai fatto solo sesso, nient'altro che sesso. Non è tradimento. Al più è stata una scorrettezza: avresti dovuto chiederle il permesso. Importante è che tu non ti senta tradito se lei, la tua amata consorte, fa sesso, solo sesso, col tuo amico”.

Elisa Merlo

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