di Marco Ciaffone
Siamo a meno di un mese dalla presentazione alle camere del Piano Nazionale di Riforma, ad oggi in fase di approvazione al Consiglio dei Ministri.
Insieme al Patto di stabilità, esso rappresenta “la mappa che il Paese dovrà seguire per raggiungere obiettivi di crescita e occupazione migliori e più sostenibili”; ad affermarlo è il ministro per le politiche comunitarie Andrea Ronchi, intervenuto a “Europa 2020. Stati e Regioni per la competitività e la crescita”, tavola rotonda organizzata a Milano dall’ Istituto per gli Studi di Economia Internazionale (ISPI) in collaborazione con la Commissione Europea. Il ministro ha posto sullo sfondo del Piano le piccole dimensioni del nostro panorama industriale, ricordando il fatto che “in Europa ci sono ventiquattro milioni di imprese; un quarto di esse, sei milioni, sono italiane. Oltre il 95% di esse ha sotto i dieci dipendenti” ma “moltissime di queste microimprese hanno posizioni di leadership internazionale in produzioni di nicchia di altissima qualità: penso ad esempio alla meccanica leggera che resta il nostro settore di punta”. La messa a punto del PNR rappresenta così “un'occasione sulla quale l'esecutivo si deve ritrovare a discutere collegialmente per trovare soluzioni condivise, per migliorare il benessere dei cittadini e la competitività delle imprese. Una sfida importante per una Italia che deve utilizzare al meglio il mercato unico e tornare a crescere”.
FINANZIAMENTI E COESIONE – Nel frattempo, la Commissione Europea annuncia lo stanziamento di 780 milioni di euro supplementari per l’innovazione nel settore delle ICT. I fondi saranno utilizzati per il finanziamento di progetti che nell’arco del 2011 investiranno la ricerca sull’Internet del futuro, la robotica, i sistemi intelligenti e incorporati, la fotonica e le nuove tecnologie per il rendimento energetico. L’investimento totale previsto nel 7° programma quadro di ricerca dell’UE, che copre il periodo che va dal 2007 al 2013, raggiunge così i 9 miliardi di euro, 1,2 dei quali a disposizione per l’anno venturo. Il tutto in linea con gli obiettivi dell’Agenda Digitale per l’Europa che prevede, tra l’altro, il raddoppio della spesa pubblica annuale per Ricerca e Sviluppo nelle TIC entro il 2020. Risultati raggiungibili magari coinvolgendo le varie regioni del continente in uno sforzo volto alla diminuzione del divario tra le stesse, come auspicato in una risoluzione adottata dal Comitato delle regioni (CdR) riunitosi a Bruxelles in sessione plenaria il 5 ottobre. Le proposte contenute nel documento saranno oggetto di discussione nella riunione informale che il Consiglio dell'UE terrà a Liegi il 22 e 23 novembre prossimi sul tema della coesione.