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Fiat e Marchionne non possono separare profitti da diritti

di Leoluca Orlando

Radici ed ali: è ciò che serve al sistema Italia.E' ciò che serve a quanti operano, in politica e in economia, nel mondo del lavoro e nella ricerca, nella cultura e nell'arte.
Radici senza ali: produce recinti soffocanti.
Ali senza radici: produce assenza di vitalità e di senso.

Separare ali da radici ha provocato non soltanto la fisiologica mobilità dei migliori ma, ancora più drammaticamente, ha impoverito e impoverisce l'Italia, la rende territorio e sistema non competitivo e finisce con il rendere migliori, con il dare occasione di realizzarsi e di crescere, coloro che se ne vanno, rende in definitiva migliori soltanto coloro che se ne vanno, che lasciano l'Italia.
Credo che questo valga anche per una grande realtà, locale, italiana come la Fiat; credo valga per un manager come Marchionne.

Nessuno chiede al dr. Marchionne di impegnarsi in politica. Il suo ruolo, però, produce effetti per la vita dell'intero Paese, si fa comunque politica.

Dottor Marchionne, non vi può essere contrasto tra il dramma di migliaia di lavoratori a Termini Imerese o a Pomigliano d'Arco e la sintesi tra radici ed ali della Fiat. Chiediamo, e si chieda il dr. Marchionne, se indebolire il sistema dei diritti dei lavoratori sia adeguato alle sfide di un futuro, che non può, in nome della dimensione globale, pensare di mortificare vite e diritti di migliaia e migliaia di italiani. In altri Paesi, avanzati e democratici, esiste una tensione etica anche nelle scelte di libero mercato. Non contribuire a questa sintesi tra etica e impresa mortifica l'Italia e mortifica la stessa tradizione della Fiat.

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