Povera Fiat, nessuno l’aiuta!

Povera Fiat, nessuno l'aiuta!

Gentile Direttore,

come già ebbi occasione d’intervenire su alcuni giornali, in modo critico, dopo le esternazioni di Luca Cordero di Montezemolo relative al tema: “Fiat e aiuti di Stato”, sento la necessità di esprimermi oggi, dopo le dichiarazioni consimili di Sergio Marchionne. Egli sostiene che dal 2008 la Fiat non riceve un euro dai fondi statali. Se lo dice sarà vero, uno pensa. Ma, se entriamo più in profondità in questo discorso scottante, possiamo constatare che Marchionne l’ha fatta fuori dal vaso. Parliamo degli incentivi. ”Gli incentivi? Vanno a vantaggio del consumatore. E, poi, sette auto su dieci sono straniere. Dunque hanno riguardato tutti i produttori». Risponde il capo. Che vanno a vantaggio del consumatore può essere corretto, ma lo è altrettanto fare due più due: se il consumatore vende qualche milione di auto in più, ne gioverà anche l’azienda che produce le auto, o no?! Potremmo parlare del flusso stratosferico di denaro pubblico utilizzato da decenni per la Cassa Integrazione, che ne dice la Fiat? Potremmo parlare delle forniture all’Esercito Italiano (un solo mezzo può costare trecentomila euro); che ricarico avrà Fiat per ognuno di questi “Lince”, lo sappiamo? Un buon cliente lo Stato Italiano. Potremmo parlare della 500, inizialmente esclusa dal novero di modelli consentiti ai neopatentati. Improvvisamente ed in modo silente si alzò il limite da 50 a 55kw/tonnellata. Non fu forse il governo? Ma le mie sono tutte opinioni ed ipotesi sommarie; bisognerebbe andare a cercare dati e cifre con il rischio di spaventarsi del tutto o di smentirmi.

E’ un po’ come la pensione dei parlamentari: nessuno è più in grado di dirci quanto ci sono costate e quanto ci costano in termini di soldoni, tanto sono vertiginosi quei capitoli di spesa. Per la Fiat è lo stesso ragionamento: nessuno saprà più risalire a quanto sono ammontati gli aiuti, i nostri aiuti, all’azienda torinese. Se quest’anno Fiat produrrà, come prevede il suo leader, due miliardi di euro di utile, questo sarà possibile perché la Fiat è ancora in vita. E, ricordiamolo tutti, Marchionne e Montezemolo compresi: la Fiat è ancora in vita perché l’abbiamo sempre aiutata noi. Altrimenti, sarebbe fallita una decina di volte.

Quanti milioni di piccoli imprenditori non hanno mai ricevuto un solo cent dallo Stato? Si, è un’altra di quelle domande che possono far bruciare una parte del nostro corpo coperta dal sole, si, quella con il nome corto… Chi le scrive è uno di quelli. Quelli che sono rimasti in piedi con le proprie gambe raschiando il barile in modo umiliante e deprimente e solitario. Gli incentivi? Si, certo, siamo stati incentivati dalla nostra dignità, cercando di compiere miracoli per non licenziare dipendenti, talvolta privandoci del nostro stipendio per poter corrispondere i salari; mendicando prestiti alle banche e pagandoli a caro prezzo. Questo è il mondo dell’impresa che merita un monumento. Questo è il mondo dell’impresa che ha diritto di lamentarsi, non certo Marchionne.

Marco Chierici

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