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Lodo Alfano non accettabile daremo battaglia in Parlamento, e pronti a referendum. Torniamo a pronunciare la parola Mezzogiorno con orgoglio

“Dobbiamo tornare a pronunciare la parola Mezzogiorno con orgoglio e combattività perché il Nord non può fare passi avanti se il Sud rimane fermo”. E’ con queste parole di Bersani che si è aperta la manifestazione pubblica del Pd a Potenza, a cui hanno partecipato oltre duemila persone provenienti da tutta la regione.

“In tv oggi si parla del Mezzogiorno solo per trattare il caso di Taranto – ha sottolineato Bersani prendendo spunto dal caso di Sarah Scazzi – e questo è preoccupante perché stiamo perdendo la presa con la realtà. Nei giorni scorsi sono stato a Varese e a Torino e lì non ho parlato di questione settentrionale ma di questione del Mezzogiorno. Bisogna ricucire l'unità del paese con ago e filo – ha detto ancora Bersani – e la spinta deve necessariamente venire dal Sud”.

Tanti i temi affrontati: dalla riforma della giustizia, all’emergenza dei rifiuti che attanaglia nuovamente la Campania ed in particolare Terzigno.

Parlando della riforma della giustizia, che il governo dice di voler attuare, il Segretario del Partito democratico ha ribadito che l’unico scopo del Pd è quello di ‘aiutare i cittadini ad avere uno stralcio di riforma, che ancora dopo 10 anni in cui l’Italia mangia pane e giustizia, ancora non si è vista’.

Su un eventuale accordo in questo senso con l’Udc, Bersani ha dichiarato: ” Pd e Udc lavorano a una mozione comune sulla giustizia, ma non si sa se questa avrà l'appoggio di Fli. Non so se arriveremo ad una mozione comune ma continueremo a discutere con tutti sulla giustizia, ovviamente quella che serve ai cittadini”.

“Noi abbiamo proposto come far funzionare gli uffici giudiziari, i processi civili e penali. Bisogna cominciare a parlare di questa giustizia – ha ribadito il leader del Pd-. Ma non possiamo continuare a stare dietro ai problemi di Berlusconi quando ad avere problemi è un Paese intero”.
Dalla Basilicata, Bersani si è rivolto sul Lodo Alfano ad Antonio Di Pietro: “Ho detto che faremo battaglia in Parlamento e, se non la vinceremo, andremo al referendum perché un provvedimento così non è accettabile. Non si parla in astratto di una norma per il capo del governo, ma esclusivamente per la persona di Berlusconi. Non credo – ha aggiunto – che in futuro vorremmo avere un pezzo di Costituzione che si chiami Berlusconi”. E Di Pietro ha risposto in un comunicato : “Insieme potremmo condurre una battaglia di civiltà”.

Entrando nello specifico della riforma della giustizia il Segretario del Pd ha nuovamente sottolineato la necessità che il ruolo della magistratura resti neutrale. “Vediamo i testi, ma l'autonomia della magistratura non si tocca. Può darsi che dopo due anni di annunci settimanali arrivi qualche norma, sento parlare di bozze che circolano. Vediamo, non faccio pronostici. Se la riforma della giustizia partirà dai problemi dei cittadini, noi abbiamo le nostre proposte e riteniamo che siano utili. Ma mi pare che queste cose interessino poco il nostro presidente del Consiglio. Se invece vedremo nelle loro proposte anche solo il sapore minimo della volontà di stravolgere l'autonomia della magistratura, noi saremo contrari”.

Commentando la nuova emergenza rifiuti in Campania, Bersani ha dichiarato: “Il miracolo di Napoli lo hanno buttato in discarica. La politica del 'ghe pensi mi' del presidente del Consiglio – ha insistito Bersani – non ci ha portato da nessuna parte. Basta andare all'Aquila per accorgersene. Berlusconi si vanta di aver governato più di De Gasperi, ma lui non può fare il riassunto dei risultati raggiunti. Abbiamo avuto meno tasse, più lavoro ed abbiamo cambiato la giustizia per i cittadini comuni? Niente di tutto questo”.

Anche la riforma della legge elettorale è stata al centro dell’iniziativa del Pd a Potenza. L'attuale legge elettorale per il Segretario del Pd, ‘mette a rischio le garanzie costituzionali’. “Siamo ad un punto critico – ha commentato il leader del Partito Democratico -. La possibilità di potersi scegliere i parlamentari, unito al fatto che con il 34-35% dei consensi si può anche eleggere il Presidente della Repubblica, tutto questo ci porta in una zona limite di tenuta costituzionale”.

Bersani si è soffermato anche sulla riforma fiscale. E su questo tema, commentando l'iniziativa del governo per ridurre le tasse, ha dichiarato che ‘si tratta solo di una bandierina propagandistica’.

“Non faranno niente – ha sottolineato ancora Bersani – perché devono combattere l'evasione e caricare sulle rendite finanziarie. Questa è la strada da percorrere, ma loro non vogliono fare nulla per non disturbare qualcuno. Del resto – ha concluso Bersani – a loro interessa fare solo i condoni come quello che ha permesso di ripulire denaro sporco pagando una piccolissima penale. A loro, del lavoro, dei giovani, delle imprese non importa nulla”.

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