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Calderoli fa il ministro

Il ministro per la Semplificazione Normativa ha cancellato una legge che garantisce la sicurezza dello Stato per assicurare l’impunità ai suoi amici. Calderoli ha definito la sua porcata ministeriale ‘errore materiale’, in chiaro stile berlusconiano. In questo Paese tutto accade per magia, o per inconsapevolezza, all’insaputa dell’interessato. Ed è la stessa filastrocca raccontata da Scajola ieri per l’acquisto della casa e da Berlusconi oggi sul lodo Alfano. Peccato che proprio oggi il ministero della Difesa ha confermato che è stato proprio Calderoli a non aver voluto procedere alla correzione. Qual è la verità? Calderoli e La Russa stanno giocando ad uno scialbo scaricabarile, prendendo in giro, come sempre, i cittadini onesti.
Nelle stanze del Governo stanno giocando ad addossare la colpa al Comitato scientifico che ha provveduto all'elaborazione degli schemi normativi sul Codice dell'ordinamento militare, allora presieduto dal Consigliere di Stato, Vito Poli. Una tecnica maldestra, ma rodata nell’attuale compagine governativa.
Le affermazioni di La Russa, del resto, sono in palese contrasto con quanto lo stesso Poli ha riferito per iscritto nella lettera che abbiamo pubblicato nel post di ieri, su questo blog. Nella lettera in questione si afferma: '…Quanto alla praticabilità dell'avviso di rettifica, tempestivamente attivato dal Capo dell'Ufficio legislativo del ministero della Difesa e condiviso dalla Presidenza del Consiglio, poi interrotto per esplicito diniego opposto dall'Ufficio legislativo del ministro per la Semplificazione Normativa…'. Il problema è un altro: per stessa ammissione del ministro della Difesa, ci troviamo di fronte ad una norma abrogata per errore e che, prima di essere pubblicata in Gazzetta Ufficiale, avrebbe potuto essere modificata. Questa correzione però non è stata apportata. Insomma il ministro per la Semplificazione Normativa ha voluto, quantomeno, approfittare della situazione per assicurare l'impunità ai 36 leghisti sotto inchiesta. La Russa, a questo punto, propone di reintrodurre la norma con un disegno di legge ad hoc. Peccato che in giurisprudenza valga il principio del 'favor rei' e, quindi, gli imputati della Lega non potranno più essere processati perché ormai l'hanno fatta franca. Insomma, la legge è uguale per tutti ma non per qualcuno. E tutto ciò passa nell’indifferenza dei principali giornali del Paese e delle altre forze politiche.

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