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Nessuno è contrario al lodo Alfano

di Gianfranco Fini

Care amiche e cari amici di Mirabello, (…)
Nessuno è contrario al lodo Alfano o al legittimo impedimento. Siamo convintissimi che occorra risolvere la questione relativa al diritto che Berlusconi ha di governare senza che vi sia l’interferenza di segmenti iperpoliticizzati della magistratura che vogliono metterlo in fuorigioco. Affidarsi al dottor Stranamore – che è l’onorevole Ghedini – è incomprensibile. La soluzione non si trova mai e il problema si acuisce. Non va fatta una legge ad personam che danneggi parte della società, ma una legge a tutela del capo del governo, del capo dello Stato che esiste in molti paesi d’Europa.
Il che non vuol dire impunità, non vuol dire cancellare i processi, ma la sospensione degli stessi. E dobbiamo farlo cercando di avere in mente che alcune riforme sono giuste: come si fa a essere contrari al processo breve? Si deve lavorare per quello e dobbiamo ricordare a proposito che l’Ue ci ha condannati più volte per l’eccessiva durata, occorrono anni per sapere come va a finire. Ma la cosa che non è accettabile è che una volta che il testo che è arrivato dal Senato si stravolga con il rischio che nel momento in cui tante vittime aspettano di sapere il destino del processo li si lasci poi con un pugno di mosche in mano. La riforma va fatta per garantire i cittadini. La riforma della giustizia non può essere fatta contro la magistratura, che certamente non ha il compiuto di interferire con il parlamento. E allora discutiamo in parlamento, di come garantire a Berlusconi il diritto di governare, discutiamo anche con le parti più responsabili dell’opposizione (…).

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