LETTERA ALLA EGREGIA DIREZIONE, il possibile futuro di un uomo

Gentili Signori,

sono trentenne e vorrei raccontare questo sogno: il sogno inizia di mattina, sono nella mia casa d'infanzia con la mia attuale compagna, c'è mia madre sulla porta che non vuole uscire di camera e lasciarci soli, mi scontro con mia madre, accanto a lei appaiono tutti i parenti con aria di disappunto.

Salto nel tempo. La mattina sta terminando e mi trovo in un negozio con la mia ex moglie, ma nel sogno siamo ancora sposati, ci sono i suoi parenti, io devo fare una ricarica al cellulare ma c'è coda, facciamo tardi per il pranzo di famiglia e la colpa ricadrà su di me; provo disagio.

Arriviamo a casa, una casa che non conosco, ambiente misero, pareti vuote e moquette rossa usata, c'è dentro gente che non conosco, sembra un porto di mare, poi entra una ladra zingara che mia moglie odiava ma con la quale ora ride e scherza; mi sento a disagio, mi alzo dal divano e vado in corridoio, mentre sono accanto all'appendi abiti sento che mia moglie racconta “si siamo felici, abbiamo un rapporto paritario e siamo indipendenti”.. mi volto ed allo specchio dell'appendi abiti vedo la mia schiena piena di tagli, cicatrici, ferite aperte sulla pelle, mi vergogno.

Il sogno finisce qui. Mi sono svegliato infastidito. Ho capito bene cosa ho sognato, il mio futuro avrebbe potuto essere quello, sono contento di averne scelto uno diverso ed invito tutti gli uomini a scegliersi il proprio con intelligenza, un futuro dove libertà e felicità siano autentici.

un giovane padre
r.isabella@email.it

p.s. – chiedo cortesemente la pubblicazione di questa lettera

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