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SI AL DECENTRAMENTO, NO AL FEDERALISMO

“La Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali; attua nei servizi che dipendono dallo Stato il più ampio decentramento amministrativo; adegua i principi ed i metodi della sua legislazione alle esigenze dell'autonomia e del decentramento.” Il federalismo non e’ altro che una pessima interpretzione dell’articolo quinto, della nostra Costituzione. Cosa hanno fatto i nostri politici, che sono sempre stati per natura birmindelli ( e non scendo oltre) dopo la guerra e il piamo Marshall, si son visti con un sacco di soldi con un bilancio statale in buona salute. Allora hano pensato bene di iniziare a mettere le mani sull’articolo quinto e hanno creato i parlamentini regionali, con tanto di governicchi e governatoricchi ammalati di troppo protagonismo. Oggi non contenti di cotando spreco, si sono inventati il federalismo, demaniale, fiscale e chi piu’ ne ha piu’ ne metta, nel “casato” c’e’ posto prt tutti. Questi volutamente igorano quel principio tanto caro a noi di origini “terrene:” Dove ci stanno troppi galli non fara’ mai giono” ( il Senatur usi discrezione non ho detto terrun) Senza ulteriori tagli alla spesa amministrativa e politica, il federalismo cosi’ come si sta attuando, sara’ destinato a fallire. Il fondo perequativo iniziale, ammesso che ve ne sia o ve ne sara’ uno gonfiera’ il gia’ stragonfio debito pubblico e in un futuro non troppo lontano, il parlamento ( ricordo che e’ una legge delega e non un decreto o legge costituzionale) dovranno portare il preventivo alla Corte dei Conti

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