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10.10.10: giornata mondiale contro la pena di morte

Per marcare l'ottava Giornata mondiale contro la pena di morte, i deputati hanno adottato una risoluzione che condanna l'uso della pena capitale in ogni caso e in qualsiasi circostanza e chiesto una moratoria mondiale sulle esecuzioni. “La pena di morte non può mai essere considerata un atto di giustizia”, ha detto il Presidente del PE Jerzey Buzek all'apertura della sessione plenaria mercoledì.

“Nel mondo sono 43 i paesi che mantengono la pena di morte e il maggior numero di esecuzioni si è registrato in Cina, Iran e Iraq; nella sola Cina sono state eseguite circa 5.000 condanne, pari all'88% del totale delle esecuzioni nel mondo; in Iran sono state messe a morte almeno 402 persone, in Iraq almeno 77 e in Arabia Saudita almeno 69” afferma la risoluzione, adottata con 574 voti a favore, 25 contrari e 39 astenuti. Altri paesi, citati nel testo, che praticano la pena capitale sono Cina, l'Egitto, l'Iran, la Malaysia, il Sudan, la Thailandia, il Vietnam e USA, dove è utilizzata in 35 dei 50 Stati.

Il PE chiede “all'UE e ai suoi Stati membri di assicurare l'applicazione della risoluzione delle Nazioni Unite su una moratoria universale delle esecuzioni, in vista della piena abolizione della pena di morte in tutti gli Stati che ancora la praticano”.

In difesa dei cittadini europei condannati a morte

I deputati ritengono che il nuovo Servizio europeo d'azione esterna (SEAE) debba fornire orientamenti per una politica europea globale in difesa delle decine di persone di cittadinanza europea che rischiano di essere giustiziate in paesi terzi, attraverso meccanismi di identificazione, prestazione di assistenza giuridica e interventi legali dell'UE e delle rappresentanze diplomatiche.

Pena di morte in Europa

La Bielorussia resta il solo paese europeo che continua a utilizzare la pena di morte. Il PE chiede anche ai governi di Kazakistan e Lettonia di modificare il loro ordinamento nazionale che ancora permette di imporre la pena di morte per taluni reati in presenza di circostanze eccezionali.

L'UE è il finanziatore principale delle organizzazioni della società civile che si occupano di combattere contro la pena di morte, che rappresenta una delle priorità della politica estera europea, nel contesto dello Strumento europeo per la democrazia e diritti dell'uomo, che ha finanziato, dal 1994 a oggi, più di 30 progetti in tutto il mondo, con un bilancio complessivo di oltre 15 milioni di euro.

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