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Svizzera e Italia, alla Camera un confronto serrato sui collegamenti ferroviari

Grazie all'iniziativa congiunta dell'on. Franco Narducci e del sen. Claudio Micheloni, la Camera dei Deputati ha ospitato il 21 settembre scorso un importante convegno internazionale riguardante i trasporti di persone e di merci su rotaia; un convegno che già nel titolo lascia intuire la dimensione dell'impegno che i due Paesi stanno profondendo (molto di più la Svizzera, in questa fase) sul versante dei trasporti: “I collegamenti ferroviari Nord-Sud e le Nuove Trasversali Alpine nell'ambito del politiche infrastrutturali Italia – Svizzera”.
I collegamenti ferroviari tra i due Pesi confinanti sono stati al centro di molte polemiche in quest'ultimo anno a causa della soppressione di alcuni treni diretti, per esempio lo Zurigo – Lecce, e del treno “EuroNight Luna”, soppressioni incomprensibili agli occhi della comunità italiana e svizzera, tanto da far nascere vari comitati di protesta che stanno raccogliendo decine di migliaia di firme a sostegno di una petizione che punta a ripristinare i collegamenti soppressi, legittimando l'enorme sforzo economico prodotto per la realizzazione delle nuove trasversali alpine.
Al convegno hanno partecipato le Commissioni affari esteri e le Commissioni Trasporti di Camera e Senato, il Governo italiano, politici elvetici, alti dirigenti delle ferrovie italiane e svizzere, l'Ambasciata di Svizzera a Roma, e molti Enti e rappresentanze interessati alle prospettive che si aprono nei trasporti ferroviari con l'apertura del corridoio europeo centrale Nord-Sud (citiamo, a titolo di esempio, la presenza di Giuseppe Zamberletti e della direzione dell'aeroporto di Malpensa).
Il convegno aveva prioritariamente lo scopo di verificare quanto stanno facendo i Ministeri e le Direzioni generali competenti per la realizzazione dei nuovi collegamenti Italia – Svizzera e per verificare lo stato di avanzamento dei lavori – in molti casi i cantieri devono essere ancora aperti – avendo sullo sfondo temporale l'entrata in funzione del corridoio Nord-Sud prevista per il 2017.
Nell'introdurre il Convegno ho dato lettura del messaggio che il Presidente della Camera, Gianfranco Fini, ha voluto inviarmi per trasmetterlo a tutti i partecipanti. In esso il Presidente della Camera ha ricordato che la realizzazione delle nuove trasversali alpine è “un progetto ambizioso che mira a proseguire un'antica collaborazione che il nostro Paese e la Svizzera avviarono fin dall'800 e che portò, anche grazie all'opera ammirevole dei nostri minatori, alla realizzazione della galleria San Gottardo”. Il Presidente Fini si è detto certo che i lavori del convegno “contribuiranno all'individuazione di strategie tese a promuovere sempre più alti livelli di efficienza e di qualità dei servizi dell'asse ferroviario italo-svizzero, che segna oggi flussi commerciali in espansione e che costituisce una delle grandi direttrici del trasporto europeo”.
Da parte mia ho rilevato che il convegno assume un'importanza particolare proprio perché siamo alla vigilia di un evento straordinario; infatti, il 15 ottobre cadrà il diaframma che divide ancora per pochi giorni Nord e Sud della galleria di base del San Gottardo, la più lunga al mondo con i suoi 57 chilometri a doppia canna e con le misure di sicurezza più avanzate che si possono oggi mettere in campo. Un'opera che avrà ripercussioni positive per l'alta velocità, per la diminuzione di emissioni inquinanti in un territorio a elevata valenza ambientale e paesaggistica, per il turismo e più in generale per il sistema economico. Inoltre, ho auspicato che il rinnovato slancio che deriverà dalle nuove infrastrutture possa essere l'occasione anche per riattivare i collegamenti diretti notturni Italia – Svizzera, importanti per il turismo e per i tanti italiani che lavorano nel Paese elvetico. Sono convinto che la realizzazione della Galleria del San Gottardo, insieme al nuovo traforo del Loetschberg, sia di fondamentale importanza per il futuro dei trasporti in Europa. Anche se in primo piano vi è l'importanza per la Svizzera, non si può negare la rilevanza che i corridoi avranno per l'Italia e la Germania. Ne consegue che ciascuno di essi deve fare la propria parte per far fruttare al meglio l'investimento di 19 miliardi di franchi fatto dalla Svizzera dopo un lungo e acceso dibattito politico.
In Italia il quadruplicamento della linea Chiasso – Monza, lunga 37 Km, è di rilevanza fondamentale per assorbire sia i forti incrementi di traffico merci che fluirà lungo il nuovo corridoio, sia per facilitare il forte aumento del traffico passeggeri, visto che grazie all'alta velocità il collegamento da Milano a Zurigo si potrà effettuare in 2h 30'.
L'Italia è chiamata a un grande sforzo per rispettare la tabella di marcia: eventuali ritardi provocherebbero problemi drammatici da Chiasso verso le altre diramazioni, in un'area geografica oltretutto già molto congestionata dal traffico stradale. La realizzazione dell'interporto di Chiasso è quindi fondamentale per lo smistamento dell'elevato numero di treni provenienti da Nord, in molti casi carichi di camion da istradare.
Gli interventi del Ministro dei Trasporti Altero Matteoli e del suo Vice Ministro Roberto Castelli, unitamente a quelli dei Presidenti delle Commissioni Trasporti e dell'Ing. Elia, amministratore delegato di Rete Ferroviaria Italiana, hanno fatto chiarezza al riguardo, anche se i nodi finanziari che l'Italia deve sciogliere richiedono uno sforzo non indifferente e “obbligano il Governo ad operare con criteri di gradualità”.
Ciò non di meno la nuova linea del Gottardo non consente di tentennare e i problemi dovranno essere affrontati per tempo come ha evidenziato Werner Wildener delle FFS Ferrovie federali svizzere quando ha rilevato che “se oggi a Chiasso la capacità è di 80 treni al giorno, tra pochi anni diventerà di 130 per aumentare ulteriormente in seguito”. E questo significa per il dirigente elvetico che “dovrà essere data priorità al raddoppio della Chiasso-Monza, in modo da evitare dannosi colli di bottiglia”.
Una preoccupazione che il Vice ministro Infrastrutture e Trasporti, Roberto Castelli, ha cercato di smontare rassicurando i partner svizzeri sulle intenzioni del Governo che farà di tutto affinché la funzionalità e gli standard italiani siano dello steso livello di quelli svizzeri.
Da parte italiana, Michele Mario Elia, amministratore delegato di Rete Ferroviaria Italiana, che ha portato alla luce lo stato dei lavori ferroviari attraverso Alpi e Appennini, ha dichiarato che per quanto concerne i colli di bottiglia vi sono interventi pianificati entro il 2015-2020 e fra questi c'è anche la Rho-Gallarate (sul Sempione) che sarà raddoppiata una volta trovati i finanziamenti, e della Seregno-Bergamo che sarà parimenti raddoppiata portandola a quattro binari.
Oltre ai già citati interventi, il convegno è stato arricchito dai contributi dell'ambasciatore svizzero a Roma Bernardino Regazzoni, il ministro Infrastrutture e Trasporti, Altero Matteoli, del Vice presidente della delegazione di vigilanza Nafta, sen. Filippo Lombardi, di Marco Borradori, del sen. Claudio Micheloni e di Peter Fuglistaler, direttore dell'Ufficio federale dei trasporti a Berna.

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